Il Partito Democratico scalda i motori in vista del congresso nazionale e delle primarie previste a febbraio. In campo diverse candidature fra cui quella del sindaco di Firenze Dario Nardella e dell’onorevole Paola De Micheli. Ma la sfida vera è quella tra il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e la sua ex vice nella giunta, Elly Schlein, che ha annunciato a breve di volersi iscriversi al partito.
Un derby tutto emiliano, dunque, con la strana coppia che ha in comune la stessa regione d’elezione, ma certamente una diversa estrazione politica e socio-culturale.
Da Campogalliano, provincia modenese, arriva Bonaccini, con il suo bagaglio di uomo di partito, prima pupillo di Pier Luigi Bersani, poi pretoriano di Matteo Renzi. Più poliglotta e dal piglio movimentista Schlein, nata a Lugano, con la prima esperienza nelle istituzioni da eurodeputata, eletta nel Pd tendenza Civati.
Al fianco di Bonaccini potrebbe schierarsi la maggioranza del Pd pugliese. La tela del governatore, infatti, s’è allargata agli amministratori locali di casa nostra: in testa c’è Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Anci. Ma a rinforzare il fortino nel cuore del Mezzogiorno ecco la corrente dei cacicchi alla Vincenzo De Luca in un asse, inedito, con il governatore pugliese Michele Emiliano.
La riprova di una trattativa in fase avanzata arriva dal segretario del Pd pugliese, il deputato Marco Lacarra: «Se ci fosse una mozione pugliese sarebbe meglio con un nostro candidato di bandiera. Avere un segretario meridionale sarebbe una garanzia per difendere gli interessi del Sud anche perché ricordo che il segretario dem più meridionale è stato nella storia Zingaretti (romano)». Ma se i leader Decaro ed Emiliano dovessero restare ai box? «È chiaro che in questo caso noi appoggeremo il candidato che si esprimerà in modo equilibrato sull’autonomia differenziata superando le velleità delle regioni del Nord che potrebbero danneggiare l’unità nazionale».
Bonaccini ha già presentato una proposta su questo che è piaciuta al governatore Emiliano: «Certo, se si supera la spesa storica e si immagina prima la costruzione dei livelli essenziali di prestazioni il ragionamento è molto più accettabile e si presta ad un consenso molto esteso del Pd pugliese. Questi impegni però devono prodursi in un documento vero e proprio». Quando si riunirà l’assemblea pugliese per decidere il candidato da sostenere? «A breve ci riuniremo e stabiliremo una discussione e un confronto ampi e articolati, è bene riflettere prima di fare fughe in avanti». Fosse per Lacarra Bonaccini o Shlein? «In questo momento mi sento più vicino a Bonaccini, ma c’è sempre la speranza che dal Sud arrivi un candidato forte in grado di affrontare la sfida».