Zelensky è tornato ad insistere sulla necessità di un vertice con Vladimir Putin per avviare trattative di pace, e ha assicurato che «i negoziatori russi hanno cominciato a discutere di un possibile incontro». Due giorni dopo i deludenti negoziati di Istanbul, il Cremlino non chiude completamente la porta a questa prospettiva, ma puntualizza di ritenere “improbabile” che l’incontro tra i due leader possa tenersi entro la fine di agosto. La fine della guerra «comincerà probabilmente con un incontro tra i leader – ha dichiarato Zelensky – E ora i russi) hanno cominciato a parlarne nei colloqui con noi», ha aggiunto il presidente. Ai colloqui secondo Kiev potrebbe esserci anche la partecipazione del presidente americano Donald Trump e di quello turco Recep Tayyip Erdogan.
I colloqui
Un’idea sostenuta dal leader turco, che ha annunciato di volere contattare in tempi rapidi i leader russo e statunitense. «Questa settimana, tenendo colloqui con Putin e Trump, cercheremo di vedere se riusciremo a riunire questi leader a Istanbul», ha detto Erdogan. Difficile capire se queste parole corrispondano a reali segnali di possibili progressi nelle trattative o semplici auspici, oltre che un tentativo di promuovere l’immagine della Turchia come mediatrice. Trump non ha fatto commenti in proposito. Mentre il Cremlino ha ribadito la posizione già espressa dopo i negoziati di Istanbul. In sostanza, il portavoce di Putin, Dmitry Peskov, ha fatto capire che un incontro con Zelensky dovrebbe essere solo l’atto finale di un negoziato di pace, che richiede «un lavoro diplomatico molto complesso». «È improbabile che si possa giungere a un accordo dall’oggi al domani», ha insistito Peskov.
Zelensky è tornato anche a insistere sulla necessità di forniture occidentali per le difese aeree ucraine. Kiev ha bisogno di dieci sistemi Patriot dagli Usa, ha precisato il presidente. Ma Trump ha detto nelle scorse settimane che li darà solo a pagamento, e a saldare il conto devono essere i Paesi europei. Finora, ha fatto sapere Zelensky, solo la Germania si è impegnata a finanziarne due, e la Norvegia uno.
Sul terreno, continuano i bombardamenti reciproci con nugoli di droni: i rispettivi comandi hanno detto che 105 velivoli senza pilota sono stati lanciati dalle forze di Kiev contro la Russia e 61 dalle truppe di Mosca contro l’Ucraina, oltre a quattro missili Iskander. Le autorità locali ucraine hanno detto che una persona è morta e altre sei sono rimaste ferite in seguito ad un attacco russo sul distretto industriale di Kharkiv. Le autorità filorusse della parte della regione ucraina di Zaporizhzhia occupata dalle forze di Mosca hanno invece detto che due civili sono rimasti uccisi e due feriti in un bombardamento di artiglieria ucraino sulla cittadina di Energodar, dove sorge la centrale nucleare di Zaporizhzhia.