Grandi manovre nel Consiglio regionale pugliese. L’ex ministro Fioroni: «Bene l’intergruppo. Ora i cattolici in campo»

Prende piede in Regione Puglia la creazione di un intergruppo formato da forze di centro. Una strada aperta in Consiglio Regionale nell’ultima seduta quando il segretario d’aula, Sergio Clemente, di Azione, destinatario di una mozione di sfiducia che lo avrebbe destituito dall’incarico, ha visto intervenire all’ultimo istante il presidente Emiliano, il promotore della stessa sfiducia. Oggi si comprende perché Emiliano salvò in extremis il rappresentante del partito di Calenda da anni nemico giurato del governatore.

Il clima è cambiato e dopo il divorzio fra Renzi e Calenda con la dissoluzione del terzo polo ecco spuntare il nuovo progetto politico dell’intergruppo di centro, un cartello di moderati che confluisce nella rete dei Popolari lanciata da Beppe Fioroni, ex Pd in uscita dal partito dopo la vittoria di Elly Schlein.

E proprio Fioroni conferma all’Edicola del Sud il progetto pugliese. «Oggi terremo un incontro a San Giovanni Rotondo – annuncia – che affronterà il tema dell’impegno dei cattolici in politica. Ricordava Paolo VI che la politica è la forma più alta di carità per seguire il bene comune. Per questo i cattolici devono stare in prima linea, serve il loro impegno diretto, devono metterci la faccia. In Puglia spero vada in porto il progetto sperimentale di un intergruppo di cattolici in cui confuliscano riformisti, liberal democratici per dare un impulso a quell’europeismo. Una risposta al nuovo Pd di sinistra sinistra dalle cento sfumature di rosso in cui non c’è più spazio per i valori, i progetti, le proposte le convinzioni dei moderati. Rischiamo di essere ospiti paganti di un partito in cui non ci sarà più agibilità politica per le nostre idee. Insomma avere la possibilità prima di credere qualcosa e poi di scegliere qualcuno, rigenerare una politica con la P maiuscola che sia in grado di coinvolgere i cittadini in una nuova identità».

Fioroni ha già un’intesa di massima con il governatore Emiliano. «Io penso che la Puglia possa diventare il laboratorio di questo cartello di moderati e che l’operazione può già essere sperimentata dalle prossime europee. Il presidente Emiliano ha apprezzato la proposta e penso che presto ne diventerà un fermo sostenitore».

All’intergruppo si può aderire via web con l’apertura a tutti coloro che si ispirano ai valori del popolarismo, indipendentemente dall’appartenenza a questa o quella forza politica. Fioroni, con gli ex parlamentari Angelo Sanza e Giuseppe Gargani sta raccogliendo adesioni, a partire proprio dalla Puglia dove il ruolo di coordinamento è stato affidato a Ninni Borzillo (ex Forza Italia attuale commissario di 4 consorzi di bonifica in Puglia), in forza alla lista dei Popolari, formazione che alle Regionali 2015 riuscì a conquistare centomila voti in Puglia. Ma anche l’assessore Sebastiano Leo ed i consiglieri Mauro Vizzino, Massimiliamo Stellato di Italia Viva. Quest’ultimo ieri ha dichiarato piena adesione al progetto. «Gli ultimi snodi politici nazionali, dall’elezione di Elly Schlein nel Pd, che ha spostato a sinistra l’asse dei dem e portato alla fuoriuscita di esponenti moderati come Fioroni, Marcucci e Borghi, insieme alla scomposizione delcosiddetto Terzo polo, spalancano uno spazio politico al centro, su cui Italia Viva e Matteo Renzi sono al lavoro. I nuovi assetti – prosegue il consigliere – si riverberano anche in Puglia, territorio in cui si registra un notevole fermento tra le componenti liberali, riformiste e popolari. Tutte forze, queste, che provano a dialogare e a fare sintesi su valori, contenuti e programmi, per tentare di riunire la galassia centrista. In questo Italia Viva, che proprio al centro ha già la sua naturale collocazione, alternativa ai populisti e ai sovranisti, gioca un ruolo primario nel processo costituente. Un percorso politico che non può che passare anche da un approccio culturale che richiami i valori fondativi dei citati movimenti di opinione. Bene ha fatto Beppe Fioroni a riconoscere Matteo Renzi come interlocutore privilegiato per la costruzione del campo centrista e anche la sua iniziativa di San Giovanni Rotondo, che interroga circa il futuro dei cattolici democratici in politica, è da guardare con attenzione».

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