Archiviato il risultato elettorale nel centrodestra è il momento del toto governo. Non è ancora chiaro il metodo che verrà usato per la scelta dei ministri e, a seguire, dei sottosegretari. Quel che è certo è che, in qualche modo, dovrà riflettere il consenso ottenuto dei partiti. È ancora incerto, inoltre, se ci saranno anche dei tecnici.
Per il centrodestra quella di ieri è stata una giornata di riflessione. In particolare per la Lega che ha riunito tutti i commissari regionali a Milano per un consiglio federale d’urgenza. Si è discusso del voto e del perché del crollo rispetto alle aspettative, meno di chi dovrà fare cosa nel prossimo esecutivo.
La palla, d’altronde, è nelle mani di Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni. Sarà lei, forte del consenso elettorale, a dettare i tempi e le procedure. Se sembra chiaro che il ruolo stesso di Matteo Salvini sia tutto ancora da delineare, non è da meno per gli esponenti pugliesi del centrodestra che cercano spazio.
Su tutti Raffaele Fitto. Per lui si tratta di una rivincita e il futuro, probabilmente, ora è tutto nelle sue mani. Dovrà scegliere tra Roma e l’Europa, tra il proseguire il lavoro a Bruxelles (magari con un incarico prestigioso) o fare, anzi, rifare il ministro a Roma. La classe dirigente tutta o quasi da costruire in Fratelli d’Italia, spiana la strada all’ex governatore al quale di certo non manca l’esperienza. La sua tradizione moderata, inoltre, potrebbe tornare utile al partito proprio a Bruxelles, dove Ursula von der Leyen ha già espresso i propri timori per il nascente governo di destra. Nello stesso tempo, però, quello di Fitto resta il nome più accreditato per sostituire Mara Carfagna al ministero per il Sud. Non è l’unico pugliese di Fratelli d’Italia che può ambire a un incarico governativo.
Allargando il discorso alle caselle dei sottosegretari, infatti, Marcello Gemmato ambisce a fare un passo avanti dopo la prima legislatura passata tra i banchi di Palazzo Madama. Chi cerca una conferma, invece, è Rossano Sasso, sottosegretario all’istruzione nello scorso governo e rieletto alla Camera. Il suo obiettivo sarebbe più alla portata qualora passasse l’idea di dare alla Lega più spazi tra i sottosegretari che alla guida dei ministeri. Una ipotesi che piacerebbe a FdI ma che, ovviamente, farebbe storcere il naso al carroccio.