Giunta pugliese, braccio di ferro tra Emiliano e il Pd: Ciliento e Volpe i “papabili”

Ore decisive, in Regione, per condurre in porto il rimpasto della giunta “imposto” dall’ondata di inchieste e arresti che ha recentemente travolto la politica barese e quella pugliese. Dopo il vertice di maggioranza di lunedì scorso, il governatore Michele Emiliano sta incontrando gli alleati di governo, a partire dagli esponenti del Partito democratico, per tentare di comporre il mosaico in tempi brevi, al massimo entro metà della settimana entrante. Un’operazione quasi impossibile considerando l’esigenza di trovare un punto di equilibrio tra le esigenze di rinnovamento, indicate dalla segretaria nazionale del Pd Elly Schlein, e l’“obbligo” di pescare i nuovi assessori solo nella cerchia ristretta dei 28 eletti in Consiglio regionale.

La segretaria nazionale dem ha chiesto a Emiliano un cambio di passo deciso, una mezza rivoluzione con cinque pedine su dieci da rimpiazzare, a partire dalle assessore dimissionarie Rosa Barone, fino a pochi giorni fa delegata al Welfare in quota Movimento Cinque Stelle, e Anita Maurodinoia, esponente del Pd che si è dimessa dopo aver appreso di essere coinvolta nell’inchiesta sul voto di scambio che ha portato all’arresto di suo marito Sandro Cataldo. Emiliano, invece, vorrebbe fermarsi a quattro innesti e comunque intende lasciare vuota la postazione del welfare, da tenere “in caldo” in vista del rientro in maggioranza del M5s atteso dopo le europee. Una “melina” mal digerita dai vertici nazionali del Pd che, in caso di inerzia o parziale ascolto da parte di Emiliano, potrebbero attuare azioni clamorose come il ritiro dei propri assessori dalla giunta o il commissariamento del partito in Puglia.

A complicare il quadro l’indisponibilità di alcuni dei papabili di area dem ad accettare l’eventuale investitura. Per esempio, si sono dichiarati indisponibili i presidenti di Commissione freschi di nomina, cioè Lucia Parchitelli e Francesco Paolicelli, area Decaro, entrambi decisi a mantenere fede all’incarico istituzionale appena ricevuto. L’unica consigliera dem disponibile è Debora Ciliento, originaria della Bat, che alla fine la spunterà, visto che non ci sarebbero ostacoli o problemi sul suo profilo (cioè cambi di casacca o pendenze giudiziarie).

Più complessa la partita delle due deleghe tecniche, finora detenute dall’assessore alla Salute Rocco Palese e dall’assessora all’Ambiente Anna Grazia Maraschio, entrambi richieste dal Pd nell’ambito del rimpasto di giunta. Un’opzione che il governatore Emiliano ha sposato con l’obiettivo di indicare assessori di alto profilo nel segno della legalità. Nelle ultime ore è spuntato il nome di Giuseppe Volpe, ex procuratore distrettuale antimafia di Bari, attualmente in pensione. Il magistrato non avrebbe detto no, ma starebbe ancora valutando la nomina ad assessore alla Legalità. Insieme a lui si stanno sondando altri nomi di ex magistrati, prefetti, alti ufficiali delle forze dell’ordine. Stesso dicasi per l’altra casella, quella della Maraschio, dov’è obbligatoria la presenza di una donna in ossequio alla parità di genere. Tuttavia, su quest’ultimo aspetto bisognerà superare le contrarietà e le resistenze di Sinistra Italiana, schieratasi a difesa dell’assessore salentina, ritenuta un esempio di correttezza e trasparenza in questi quattro anni di mandato in Regione.

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