Sindaco con indennità dimezzata, così come altri due assessori (entrambe donne) più un altro che, nonostante sia in aspettativa da lavoro, ha preferito non prendere il pieno stipendio. Accade a Giovinazzo, dove qualche giorno fa una determina dirigenziale ha spiegato e illustrato quali saranno le indennità di mandato e funzione del primo cittadino, del presidente del Consiglio comunale e della Giunta.
Si parte, innanzitutto, da un dato: il costo dell’amministrazione sarà sempre in crescendo (almeno) fino al 2024. Nell’anno in corso, infatti, (sono da considerare sei mensilità, dal 1°luglio al 31 dicembre viste le Amministrative svoltesi a giugno) l’impegno di spesa è di 57mila euro complessivi; nel 2023 si sale a quasi 127mila euro e nel 2024 è ancora più alto perché arriverà a poco più di 141mila euro. Entrando più nello specifico, da sottolineare in primis il comportamento del sindaco Michele Sollecito che, non rinunciando alla sua attività di ricercatore universitario, ha deciso di tagliarsi l’indennità (dimezzata per i lavoratori dipendenti che non abbiano richiesto l’aspettativa), come tra l’altro prevede l’articolo 82 del Testo unico degli enti locali.
Significa, allora, che fino a dicembre porterà a casa una cifra complessiva lorda di circa 11mila euro, nel 2023 sale a oltre 22mila euro lordi (sempre annui), che diventerà 25mila lordi annui nel 2024. Interessante anche la scelta di alcuni componenti dell’esecutivo perché sia il titolare alla Cultura, Cristina Piscitelli, sia l’assessore alla Protezione civile, Politiche giovanili, Natalie Marzella, hanno deciso di portare a casa metà dell’indennità per lo stesso principio sopra accennato e perciò fino a dicembre avranno una indennità di 4.600 euro lordi totali; 10mila euro il prossimo anno, poco più di 11mila euro nel 2024. Indennità un po’ ridotta (ma solo per il primo anno), a causa dell’aspettativa non retribuita per tutto il periodo di espletamento del mandato, per Alfonso Albore, l’assessore alla polizia locale, che si porterà a casa 8.500 euro lordi totali nel 2022, 20mila il prossimo anno e 22mila tra due anni. Indennità piene, quindi, per un solo assessore e per il vicesindaco Gaetano Depalo, che percepirà 11mila euro (2022) lordi, 24mila euro (2023) e 27mila euro (2024).
Per quanto riguarda il presidente del Consiglio (Francesco Cervone, ndr), essendo considerata una figura equiparata agli assessori, l’indennità è la medesima e a tempo pieno: poco più di 9mila euro nell’anno in corso, 20mila euro l’anno prossimo e 22mila nel 2024.