Giochi del mediterraneo 2026: alla ricerca del commissario. Settimana chiave in attesa di Roma

Si apre oggi una settimana decisiva per i Giochi del Mediterraneo del 2026. Il governo è chiamato a dare seguito a quanto approvato in commissione Bilancio, su emendamento firmato dalla senatrice di Fratelli d’Italia Vita Maria Nocco: il commissariamento del comitato organizzatore.

Guidato fino ad oggi dal primo cittadino Rinaldo Melucci, la decisione romana ha rischiato di destabilizzare l’intera organizzazione impegnata in riva allo Ionio. Le perentorie dichiarazioni del sindaco non appena ricevuta la notizia, seguite dall’appello ai parlamentari ad intervenire sul testo («devo salvaguardare la reputazione e lo sviluppo della città») hanno lasciato spazio a toni più distensivi.

«Attendiamo con fiducia il commissario e i fondi, tutto il Mediterraneo ci osserva, con governo e Regione non falliremo, sarà una grande svolta per Taranto», ha affermato sabato Melucci. Parole in linea con quelle pronunciate dal presidente della Regione che, in occasione della presentazione del Medimex, ha affermato chiaramente che «ci stiamo mettendo pazienza nel nono buttare il tavolo all’aria». La palla, però, adesso è nelle mani del Governo, chiamato ad individuare una persona dal profilo adatto per un evento sportivo che è anche, però, anche un progetto sociale che mira a ridisegnare alcuni luoghi strategici della città. Soprattutto dovrà fare del pragmatismo la stella polare della propria azione. La scadenza del 2026 non è lontana e i cantieri più importanti devono ancora essere aperti. Gran parte sono ancora nella fase di progettazione. La piscina olimpica, che rappresenta il più ambizioso tra gli obiettivi fissati, ha visto assegnata la progettazione appena dieci giorni fa (allo studio Mdu Architetti, di Prato). Un lavoro certosino della commissione che ha dovuto vagliare ben trentasei proposte giunte anche dall’estero. L’idea è risultata vincitrice grazie all’«integrazione percettiva con il mare e con il contesto identitario, storico e paesaggistico dell’area di Torre Ayala», hanno spiegato gli esaminatori. Non c’è, dunque, solo una comparazione alla base della scelta ma una analisi del contesto urbanistico.

Un lavoro che, per venire bene, richiede tempo. Affinché i Giochi del Mediterraneo lascino davvero la loro impronta sull’urbanistica e la vivibilità della città è richiesta proprio questo tipo di attenzione. Non a caso sabato il sindaco Melucci ha ricordato che «i paesi membri e le federazioni internazionali nutrono grandi aspettative su Taranto 2026 e la capacità dell’Italia. Nonostante le difficoltà fisiologiche di queste grandi manifestazioni e qualche amarezza, restiamo tutti fiduciosi ed entusiasti. A leggere i dati ed i trend delle altre edizioni, sarà un’opportunità enorme per l’area ionica, la considerazione dei partner stranieri verrà certamente ripagata». Un aspetto quest’ultimo che non potrà trascurare il futuro commissario la cui nomina potrebbe avvenire già questa settimana.

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