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Gianpaolo Tarantini ricorda Berlusconi: «È la persona migliore che ho conosciuto nella vita»

«La persona migliore che abbia conosciuto nella mia vita». Compagno di scorribande, pronto a urlare «hanno colpito me per colpire Berlusconi», Gianpaolo Tarantini resta fedele al suo legame, finito per anni sulle cronache di mezzo mondo. Era al lavoro, a Roma, ieri mattina, quando ha appreso della morte dell’ex premier dal web: «Sono molto dispiaciuto,…

«La persona migliore che abbia conosciuto nella mia vita».

Compagno di scorribande, pronto a urlare «hanno colpito me per colpire Berlusconi», Gianpaolo Tarantini resta fedele al suo legame, finito per anni sulle cronache di mezzo mondo. Era al lavoro, a Roma, ieri mattina, quando ha appreso della morte dell’ex premier dal web: «Sono molto dispiaciuto, sono vicino ai familiari – dice – Sono rimasto scioccato, proprio non me lo aspettavo».

Taglia corto, è impegnato con alcune persone nel negozio di sua moglie Allegra, nella Capitale. Ma ci tiene a ribadire: «Silvio era una persona unica». La sua presenza ai funerali, ha spiegato, dipenderà dal fatto che siano pubblici, «in quel caso probabilmente sì, ci sarò».

Un legame, quello fra Berlusconi e Tarantini, nato nel 2008, negli anni d’oro del “re delle protesi”, l’imprenditore che festeggiava in Sardegna e scontava i domiciliari in via Veneto, in uno di quei signorili palazzi che si affacciano sulla strada della Dolce vita. Gli anni in cui, grazie ad una fittissima rete di relazioni, Tarantini si inventò un futuro, occupandosi di procurare escort per le feste serali nelle residenze di Berlusconi, ad Arcore e a Villa Certosa.

Da Patrizia D’Addario in poi, da quella cioè che fu la spina nel fianco (dalla sua denuncia nacque la grande inchiesta della Procura di Bari), sono decine le donne che tra il 2009 e il 2010 sfilarono sui “palcoscenici” delle sale dorate, prima, nelle aule giudiziarie poi.

Tra i tanti nomi, in buona parte baresi, diventati merce di approfondimento mediatico, quelli di Barbara Montereale, Vanessa Di Meglio e Sonia Carpentone. Le tre belle “accompagnatrici” sono state recentemente condannate a due anni per falsa testimonianza, mentre è stata assolta Roberta Nigro, inizialmente accusata di aver mentito sul sesso con Berlusconi per proteggere il suo posto di lavoro a Mediaset. Assolto anche Berardino Mastromarco, l’ex autista di Gianpaolo Tarantini che accompagnava le donne ad Arcore.

Un’inchiesta che fu scandalo, in uno strettissimo intreccio fra politica e voyeurismo, nella quale non fu facile per i pm Eugenia Pontassuglia (ora procuratrice a Taranto) e Ciro Angelillis (attualmente procuratore aggiunto a Bari) tenere dritta la barra mostrata dal codice di procedura penale. Denunce e pressioni, titoloni e riunioni, durante anni difficili, conclusisi con il processo (di primo e secondo grado) a Gianpaolo Tarantini per favoreggiamento della prostituzione: 7 anni e 10 mesi in primo grado, 2 anni e 10 mesi in secondo, diventati definitivi e trasformati in “messa alla prova” e volontariato con gli anziani. Ma per lui non ci sono mai stati dubbi: «Hanno colpito me per colpire Berlusconi».

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