Tra poche ore ci sarà un importante chiarimento tra il premier Mario Draghi e il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. Sullo sfondo c’è sempre il rischio di una uscita dei pentastellati dall’esecutivo e di un appoggio esterno. Sarà, dunque, un faccia a faccia decisivo per le sorti del Paese. Ne abbiamo parlato con il senatore pugliese del M5S, Gianmauro Dell’Olio che confessa le sue sensazioni.
Cosa si aspetta dagli incontri di oggi? Il Movimento resterà nel governo Draghi?
«Oggi ci saranno due importanti incontri. Il primo tra il presidente Conte e il consiglio nazionale del partito nel quale saranno definite questioni importanti, poi quello con il premier Draghi. Sinceramente non so come si voterà nel consiglio nazionale. È chiaro che c’è una forte pressione da parte di un’area del partito che vuole una uscita dal governo. La linea delineata di Conte, che condivido, è quella di rimanere fino a quando la partecipazione avrà un senso. Abbiamo chiarito che ci sono delle misure chiave su cui ci teniamo in particolare, ovvero superbonus, reddito di cittadinanza e inceneritore».
Quali gli aggiornamenti sulle tre misure oggetto di dibattito?
«Sul superbonus è stato fatto un passo in avanti, dal momento che è stata aperta la cessione dei crediti d’imposta. Questo è un miglioramento, ma non è sufficiente perché, di fatto, sono ancora le banche a decidere. Lo Stato deve intervenire altrimenti questa misura non smuoverà il mercato e a rimetterci saranno le aziende. Non dimentichiamo che questa è una misura che ci invidia tutta Europa».
Sul reddito di cittadinanza?
«Bisogna dire basta tutti quelli che vogliono smontarlo. Di certo va migliorato, come tutte le cose al mondo, ma non si può togliere come chiede ogni volta la Lega. Siamo fortemente convinti del valore della misura, pertanto, miglioriamolo».
Quale il suo pensiero sul tema dell’inceneritore?
«Ritengo che sia solo una boutade del sindaco Gualtieri. Lui continua a ribadire l’urgenza dell’inceneritore solo perché il primo cittadino romano non ha fatto nulla da quando è stato eletto. Non può pensare di salvare il Paese così, dal momento che, anche se venisse approvato, è impossibile che venga realizzato in 4 o 5 anni. Si tratta di una tecnologia vecchia, che nemmeno l’Europa vuole e non serve sicuramente a salvare Roma dal disastro».
Nel caso l’incontro con Draghi non avesse esito positivo, quali le ripercussioni?
«L’ipotesi sono due. O il premier accetta il fatto che il Movimento 5 Stelle possa contare nel governo perché comunque abbiamo voce in capitolo, oppure saranno problemi seri. Non possiamo sempre essere solo noi ad accettare i fatti. Tutti dobbiamo stare nel governo con lealtà e supporto allo Stato, quindi eventualmente sarebbe un’impasse delicata da affrontare per il Paese».
Come commenta la scelta del Ministro Di Maio?
«Mi dispiace molto per la sua scelta. Credo che, dopo tanti anni in cui abbiamo fatto bene, sia stato un errore abbandonare il Movimento. Sostengo che bisogna sempre lottare e non si può abbandonare la nave al primo momento di difficoltà».
Guido Tortorelli