Quanto sta accadendo a Bari «è una vicenda grave ed eclatante», che ha portato i parlamentari di centrodestra a rivolgersi «legittimamente al ministro Piantedosi». Così Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha commentato le recenti vicende che vedono al centro il Comune di Bari. Il riferimento è, in particolare, all’inchiesta Codice Interno, che ha portato all’amministrazione giudiziaria dell’Amtab, l’azienda controllata interamente dal Comune e concessionaria del servizio di trasporto locale. «È proprio da qui che si è partiti», ha spiegato Gasparri.
Nei confronti del sindaco di Bari, Antonio Decaro, Gasparri non si è risparmiato. Decaro, all’indomani dell’annuncio da parte del Viminale dell’invio della commissione per valutare lo scioglimento del Comune, ha indetto una conferenza stampa “show”, elencando le azioni intraprese contro la criminalità. «Polemiche esagerate», ha detto Gasparri, aggiungendo: «Siamo stati paragonati a Gomorra, cosa più ridicola che coraggiosa, dato che stiamo affrontando la questione all’insegna del principio del garantismo, che però non lascia nessuno immune dalle iniziative giudiziarie». Decaro, per il forzista, ha dimostrato «scarso senso delle istituzioni», intraprendendo «un’azione intimidatoria nei confronti dell’attività investigativa».
Nell’ultimo anno, due consigliere comunali, coinvolte in due differenti inchieste giudiziarie hanno subito misure restrittive. Entrambe erano candidate nel centrodestra, Maria Carmen Lorusso e Francesca Ferri. Alla domanda se nel 2019 avesse conosciuto persone coinvolte nelle recenti inchieste, Gasparri ha risposto di no. «Sono venuto un giorno e il candidato sindaco non si è nemmeno presentato», ha risposto, «si figuri: se non ho conosciuto il candidato sindaco, figuriamoci il resto». Ferri (non coinvolta nell’inchiesta Codice interno) era stata candidata con Forza Italia, alle regionali del 2015. «Il fatto che alcuni politici locali siano trasmigrati altrove, per me è un’aggravante, perché il trasformismo, che affligge il mondo da secoli, è grave», ha aggiunto Gasparri.
Duro anche il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto. «Qualcuno avrebbe dovuto vedere e non ha visto situazioni che definire imbarazzanti è poco», ha dichiarato. Sisto ha poi chiarito il senso dell’incontro che i parlamentari di centrodestra baresi hanno avuto con il ministro Piantedosi, all’indomani dello scoppio dell’inchiesta. «Noi non abbiamo chiesto lo scioglimento – ha spiegato – il gesto dei parlamentari è stato chiedere al ministro dell’interno chiarezza».
Parole che, per il sindaco Decaro, equivalgono a «una clamorosa marcia indietro». «Eppure – ha aggiunto il sindaco, intervenuto in tarda serata – in data 27 febbraio, Gasparri dichiarava testualmente: i nostri coordinatori regionali si sono recati al Ministero dell’Interno per ipotizzare lo scioglimento del Comune». «Adesso basta polemiche – ha concluso il sindaco – scelgano il loro candidato e si mettano a fare campagna elettorale secondo le regole democratiche. Noi, nel frattempo, spalancheremo le porte alla commissione e offriremo tutto il nostro sostegno. Perché non abbiamo nulla da nascondere».