«Ci sono state polemiche esagerate sulle nostre iniziative, a tratti con dimensione recitativa. Ho visto le immagini. Non si capiva se era un film o una commedia all’italiana, con pianti, lacrime non so se vere o sincere, dipendenti che applaudivano. Con offese a noi, contumelie. Siamo stati paragonati a Savastano, a Gomorra». Lo ha detto il presidente dei senatori di Forza Italia, Maurizio Gasparri, in una conferenza stampa che si è svolta nel capoluogo pugliese dopo le accuse del sindaco Antonio Decaro al centrodestra.
«Era più ridicola che minacciosa, una sceneggiata – ha aggiunto -. Domani ci saranno processioni, cortei. Manco se fosse una Pasqua anticipata di resurrezione, esagerato. Non è morto nessuno».
Gasparri invita il centrosinistra a dare «spiegazioni invece di elargire minacce da un lato e ricevere benedizioni anzitempo. Siamo anche alla vigilia di Pasqua, io sono credente quindi non giocate con le assoluzioni e le benedizioni. Non ci lasciamo azzittire da nessuno. Essendo garantisti, noi non emettiamo né le sentenze di condanna anticipata né quelle di assoluzione anticipata, tra un corteo e l’altro».
Il capogruppo di Forza Italia ha sottolineato che «abbiamo auspicato accertamenti, vogliamo che si svolgano. Non accettiamo né auto-assoluzioni né emettiamo sentenze di condanna. Però c’è stata una recita francamente clamorosa, con contumelie e offese. Si accetti la procedura che un galantuomo come il ministro dell’Interno Piantedosi ha avviato».
All’esito dei controlli, ha aggiunto, «si vedrà se queste pressioni criminali che ci sono state in alcune aziende hanno condizionato o meno l’attività amministrativa. Rispettiamo Bari. Volere chiarezza non vuol dire offendere una città che viene offesa dai sospetti, non certo da chi chiede la verità».
Gasparri ha ribadito che «vogliamo trasparenza, vogliamo che queste verifiche possano svolgersi senza suggestioni e condizionamenti. La manifestazione con assoluzione anticipata, la processione e il corteo, tutto ci sembra un’azione intimidatoria nei confronti di un’azione investigativa che nella municipalizzata trova un punto negativo, almeno dalla lettura delle carte. Si faccia luce sulla verità, la commissione agisca – ha aggiunto -. A differenza di Emiliano, dico che la legalità è urgente sempre ma non si può dire che non è urgente perché ci saranno le elezioni. Questa storia non può finire con un’assoluzione e con un’intimidazione. Noi non facciamo investigazioni, le fa lo Stato».
Sisto: «Non abbiamo chiesto lo scioglimento del Comune. Vogliamo sapere la verità»
«Noi non abbiamo chiesto lo scioglimento del Comune di Bari, il gesto dei parlamentari del territorio è stato quello di chiedere al ministro dell’Interno chiarezza». Ha detto il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, a margine della conferenza stampa.
«Abbiamo voluto chiedere cosa sia accaduto – ha aggiunto Sisto – per evitare, come spesso è avvenuto, che qualcuno potesse pensare che un episodio di questo genere potesse passare sotto silenzio». Sisto ha chiarito che «Bari, e i baresi che noi rappresentiamo e abbiamo rappresentato, hanno diritto di conoscere la verità».