E se non fosse solo Otranto? È possibile che a ospitare il prossimo G7, in programma in Puglia nel 2024, siano più città e non solo quella salentina indicata dal sottosegretario Alfredo Mantovano? L’ipotesi non è affatto peregrina, anzi è molto concreta. Talmente concreta fa essere il fulcro della strategia che la Regione seguirà quando il tavolo con tutti gli attori istituzionali si sarà insediato.
Intendiamoci: Otranto resta in pole position per ospitare il vertice dei leader delle sette potenze mondiali (più l’Unione europea). La cittadina è relativamente piccola, soddisfa i requisiti di sicurezza ed è il punto più a est in Italia: il luogo ideale dal quale inviare un monito al presidente russo Vladimir Putin e un messaggio di pace al mondo intero. Stesso discorso per Borgo Egnazia, il resort di lusso nel Brindisino, dove è certo che i grandi della terra alloggeranno.
Ma un evento della portata del G7 non può avere Otranto o Borgo Egnazia come unici punti focali. «Sarebbe ingeneroso nei confronti delle altre località pugliesi e, a ben vedere, anche poco utile», trapela dagli uffici della Regione. Il G7, dopo tutto, è una vetrina mondiale e la Puglia, da anni protagonista di una crescita economica e di immagine che travalica i confini nazionali, non può lasciarsi sfuggire l’occasione di sfruttare la visibilità che solo un evento di portata mondiale è in grado di offrire. Insomma, concentrare tutto in una o due località, magari per campanilismo o piccoli interessi di bottega, è un errore che i vertici della Regione non possono e non vogliono commettere.
Di qui l’idea di “spalmare” gli eventi preparatori e collaterali del G7 su più località. Che cosa significa concretamente? Mentre i leader delle sette potenze mondiali saranno impegnati nel vertice (presumibilmente) all’interno del castello di Otranto, i loro consorti potrebbero partecipare a tour in luoghi simbolo come la valle d’Itria: magari tra i trulli di Alberobello, patrimonio dell’Unesco, o tra i vicoli di Ostuni, la “città bianca” fiore all’occhiello del turismo pugliese. E ovviamente non va dimenticata Bari, sede di quel San Nicola che ieri il presidente Michele Emiliano ha definito «ponte che collega Occidente e Oriente». Proprio il governatore è intervenuto sulla questione del G7 a margine della commemorazione del giudice Rosario Livatino: «La sede è un segreto assoluto. La scelta non spetta a noi, ma alla presidente del Consiglio, al Governo e ai rappresentanti degli Stati che parteciperanno all’evento». Ciò non toglie, comunque, che la Regione farà sentire la propria voce sull’organizzazione di un «evento senza precedenti»: «Ci consulteranno per capire meglio quali sono i luoghi in cui la sicurezza, l’ospitalità, la bellezza e soprattutto il benessere dei nostri ospiti potranno essere al massimo», ha aggiunto Emiliano. Che, alla fine, ha ringraziato la premier Giorgia Meloni per la telefonata con cui gli ha annunciato, in anteprima, la scelta della Puglia come sede del vertice di giugno 2024: «Ha dimostrato una cortesia e uno stile istituzionale non comuni».