Via libera dei leader del G7 alle conclusioni del vertice. Le dichiarazioni dei “grandi”, 36 pagine in tutto, sono state adottate e ora compaiono sul sito del summit a guida italiana.
Tra i punti principali del documento i riferimenti ai diritti della comunità Lgbt all’assenza della parola aborto, dalla questione dei migranti ai moniti rivolti a Cina e Russia e l’appello per la pace in Medio Oriente; dal debutto al G7 del Piano Mattei per l’Africa all’inarrestabile espansione dell’intelligenza artificiale.
Sono i punti principali delle conclusioni del vertice di Borgo Egnazia su cui c’è stata la convergenza tra i sette grandi della Terra.
Sparisce la parola aborto
Il termine aborto sparisce dal paragrafo finale del documento, nel quale però “si reiterano gli impegni espressi nel comunicato finale del G7 di Hiroshima per un accesso universale, adeguato e sostenibile ai servizi sanitari per le donne, compresi i diritti alla salute sessuale e riproduttiva per tutti”. Il riferimento all’aborto era invece esplicito negli impegni del comunicato finale del vertice a guida giapponese dello scorso anno.
I diritti Lgbt
I leader del G7 esprimono “forte preoccupazione per la riduzione dei diritti delle donne, delle ragazze e delle persone Lgbtqia+ in tutto il mondo, in particolare in tempi di crisi”. Si condannano fermamente “tutte le violazioni e gli abusi dei loro diritti umani e delle libertà fondamentali”. Il G7 riafferma quindi “l’impegno per l’uguaglianza di genere”. Rispetto al wording di Hiroshima spariscono però i riferimenti a “identità di genere” e “orientamento sessuale”.
Il piano Mattei
Cavallo di battaglia della premier Giorgia Meloni il piano italiano per l’Africa entra nella dichiarazione finale. “Il partenariato del G7 per le infrastrutture e gli investimenti globali, comprese iniziative come il Global Gateway Ue – si legge – offre un quadro che utilizzeremo per promuovere la nostra visione di infrastrutture sostenibili, resilienti ed economicamente sostenibili in Africa, sostenute da una selezione trasparente di progetti, appalti, e finanza. In questo senso accogliamo con favore il Piano Mattei”.
L’intelligenza artificiale
“Promuoveremo un’intelligenza artificiale sicura, protetta e affidabile” attraverso un “approccio inclusivo”, si legge nel documento. “Riconosciamo la necessità di approcci alla governance dell’IA che favoriscano l’inclusione, per aiutarci a sfruttare il potenziale dell’IA in un modo che rifletta questi valori e promuova il suo sviluppo mitigandone i rischi, anche per quanto riguarda i diritti umani”.
Lotta al traffico di esseri umani
I leader lanciano “la Coalizione del G7 per prevenire e contrastare il traffico di migranti“. Si afferma quindi “l’impegno collettivo e la cooperazione rafforzata sulla migrazione, per affrontare le sfide e cogliere le opportunità che essa presenta, in partenariato con i Paesi di origine e di transito”. “Ci concentreremo sulle cause profonde della migrazione irregolare, sugli sforzi per migliorare la gestione delle frontiere e frenare la criminalità organizzata transnazionale e sui percorsi sicuri e regolari per la migrazione”.
La Russia e il monito alla Cina
Il G7 promette di “sostenere” Kiev “per tutto il tempo necessario”. Mosca deve “porre fine alla sua guerra illegale di aggressione e pagare per i danni che ha causato all’Ucraina. Vengono quindi resi disponibili 50 miliardi dai profitti generati dagli asset russi congelati. I leader si impegnano anche a fare di più per ostacolare “lo sviluppo di futuri progetti energetici” e continuare a ridurre le entrate della Russia dai metalli.
Pechino deve fermare il suo aiuto alla Russia, affermano i leader, annunciando che estenderanno la portata delle sanzioni per colpire le imprese e le banche, anche in Cina, che stanno aiutando la Mosca ad aggirare le sanzioni sui beni e le tecnologie usate nella produzione di armi. Si sottolinea anche come le politiche commerciali di Pechino stiano portando “a distorsioni del mercato e nei tassi di crescita minando lavoratori, industrie e la nostra resilienza e sicurezza economica”.
Gaza
I leader chiedono sia immediato, come il rilascio di tutti gli ostaggi, e “un aumento significativo e sostenuto del flusso di assistenza umanitaria in tutta Gaza e a una fine duratura della crisi, con gli interessi di sicurezza di Israele e la sicurezza dei civili palestinesi a Gaza garantiti”. Appello anche a Israele perchè all’agenzia dell’Onu per i rifugiati sia permesso di lavorare senza ostacoli nella Striscia.