La storia siamo noi, direbbe Francesco De Gregori, e nel 2024 la storia è passata più volte per le terre di Puglia. Dai grandi eventi internazionali come il G7 di giugno a Borgo Egnazia, finestra aperta sul mondo con i capi di Stato dei Paesi occidentali e papa Francesco, a cui si sono aggiunti altri leader mondiali, tra cui quelli di Paesi arabi e africani, per discutere di mondo, energia, guerre, soluzioni, al Festival delle Regioni in ottobre, dove tutta l’Italia è confluita a Bari attraverso i suoi territori per raccontare le diversità, ma anche i denominatori comuni di una Nazione fatta di tante peculiarità, guidata dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella
E poi, l’accordo e la firma per i fondi di sviluppo e coesione, il 29 novembre, tra la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, presente in Puglia in molte altre occasioni, comprese le sue vacanze estive, e il presidente della regione, Michele Emiliano, che consente di spendere altri miliardi di euro per investimenti importanti. Senza dimenticare la battaglia contro la legge sull’autonomia differenziata che ha visto la Puglia, insieme ad altre tre regioni, vincere il ricorso alla Corte costituzionale contro una legge definita “spacca Italia”.
Le elezioni
Il 2024 è stato anche anno di elezioni importanti dalle europee ai 62 Comuni, tra cui i grandi capoluoghi di Bari e Lecce che hanno segnato una sorta di pareggio tra le due coalizioni con Vito Leccese e il centrosinistra trionfanti a Bari e Adriana Poli Bortone che ha guidato il centrodestra alla vittoria in Salento.
Insieme ai grandi eventi nell’anno che si chiude ci sono state anche le vicende di quanti hanno creduto “alla bellezza dei loro sogni”, come ammoniva Roosevelt un secolo fa, e li hanno inseguiti e realizzati. Tra questi protagonisti emergono due esponenti che dalla Puglia sono arrivati al cuore dell’Europa: Raffaele Fitto e Antonio Decaro.
Il primo è diventato vicepresidente esecutivo della Commissione europea dopo una trattativa durata cinque mesi, in cui non ha mollato mai la presa. Il secondo, invece, dopo dieci anni da sindaco di Bari ma anche presidente dell’Anci, dato politicamente per spacciato a marzo quando scattò l’inchiesta “Codice Interno” ha alzato il velo su presunte infiltrazioni mafiose nell’amministrazione da lui guidata, ha trionfato alle europee raccogliendo mezzo milione di voti e diventando, oltre che il candidato più suffragato, una delle figure centrali del nuovo Parlamento di Strasburgo, dove siedono altri cinque eurodeputati pugliesi.
Gli altri big
Certo, non sono i soli protagonisti pugliesi della politica nazionale. C’è Michele Emiliano, ovviamente, il cui futuro politico è tutto da scrivere, il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Alfredo Mantovano, che molti nel centrodestra vorrebbero tornasse in Puglia, Francesco Boccia, capogruppo al Senato e figura centrale del Pd e tanti altri che per il 2025 saranno sulla scena, a partire dall’appuntamento più importante: le elezioni regionali d’autunno.