Fsc, Piemontese: «Oggettivamente sbagliate le scelte del Governo. Conseguenze negative per i cittadini»

«Dire che la proposta di delibera del Governo nazionale sul “Fondo di Sviluppo e Coesione” nega la possibilità di utilizzare le risorse dell’Fsc per finanziare servizi come gli asili nido, l’assistenza per gli anziani, la cura per i non autosufficienti è un dato di fatto oggettivo non una opinione personale» dice il vicepresidente della Regione Puglia e assessore al Bilancio e alla Programmazione unitaria, Raffaele Piemontese, replicando agli attacchi dei parlamentari pugliesi di Fratelli d’Italia rivolti alla direttrice del Dipartimento dello Sviluppo economico, Gianna Elisa Berlingerio, dopo le sue dichiarazioni sulle modalità di utilizzo del Fondo di sviluppo e coesione disposte dal Governo nazionale.

Quella dell’Esecutivo guidato da Giorgia Meloni, sottolinea Piemontese, è una «scelta sbagliata, che potrebbe avere conseguenze negative per tanti cittadini» e sarebbe perciò «opportuno intervenire tutti assieme per apportare a quella delibera nazionale le giuste modifiche avanzate dal presidente (di centrodestra) della Conferenza delle Regioni e correttamente richiamate dalla direttrice del Dipartimento regionale Gianna Elisa Berlingerio».

Il vicepresidente della Regione Puglia evidenzia che è «dovere morale, prima ancora che politico, combattere affinché siano corrette decisioni che si valutano ingiuste e questo dovere deve avvertirlo, in modo più forte, chi ha le competenze migliori per esprimere questo giudizio in modo accurato e oggettivo: l’avvocata Gianna Elisa Berlingerio, che dirige un Dipartimento dinamico e performante della Regione Puglia e che è una manager pubblica molto stimata in Italia, ha il profilo più adeguato per qualificare una discussione decisiva per il futuro delle regioni italiane».

«Quella sull’utilizzo rispettoso dei dettami costituzionali e dei trattati europei è una discussione a cui ogni cittadino italiano ha il diritto e il dovere di partecipare – conclude Piemontese –, a maggior ragione chi ha gli strumenti culturali e il ruolo istituzionale per osservare come viene maneggiato il principale strumento finanziario con cui sono attuate le politiche per lo sviluppo della coesione economica, sociale e territoriale e la rimozione degli squilibri economici e sociali».

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