Fsc, Emiliano sferza il Governo: «In Puglia 3.500 aziende in attesa dei finanziamenti»

La Puglia è al top per quanto riguarda la spesa dei fondi europei, ma questo recupero è minacciato dai «segnali che vengono dal governo centrale sul Pnrr, sul Fondo sociale di coesione (Fsc) e più in generale sull’efficientamento delle macchine amministrative»: dal palco del teatro Piccinni, il presidente della Regione Michele Emiliano torna all’attacco del governo Meloni. E lo fa davanti a Ignazio Visco, governatore della Banca d’Italia che proprio da Bari inaugura il suo “viaggio” nel Paese.

Emiliano concentra l’attenzione sui quattro miliardi dell’Fsc che in Puglia tardano ad arrivare e per ottenere i quali ha più volte sollecitato il ministro Raffaele Fitto, anche attraverso una mozione votata in Consiglio regionale: «Abbiamo già perso mesi e mesi. Abbiamo la disponibilità dei fondi europei ma troviamo difficoltà a cofinanziare» a causa del blocco dell’Fsc «che per la Puglia vale quasi come un Por». In particolare, secondo Emiliano, «ci sono 3.500 imprese che hanno richiesto i finanziamenti e stanno attendendo le decisioni del Governo: ci possiamo permettere questo blocco? Almeno ci dicano se l’Fsc lo devono gestire a Roma, magari perché ci sono problemi di equilibrio di bilancio o di completamento del Pnrr».

Il presidente della Puglia coglie poi l’occasione anche per affrontare il tema dell’autonomia differenziata che, secondo i progetti del governo Meloni, dovrebbe garantire alle Regioni maggiori competenze e risorse in determinate materie. Per Emiliano come per il resto del centrosinistra, invece, il ddl Calderoli non farà altro che ampliare il divario tra Nord e Sud e, per evitare che ciò accada, occorre definire e finanziare preventivamente i livelli essenziali delle prestazioni. «Abbiamo cominciato a parlare dei lep solo perché, a un certo punto, c’era l’esigenza di parlare dell’autonomia differenziata prevista dall’articolo 116 della Costituzione – aggiunge il presidente pugliese – E improvvisamente, per tentare di indorare la pillola, si è detto che l’autonomia differenziata serve in realtà al recupero delle Regioni del Mezzogiorno».

Infine l’appello a Visco, governatore di Bankitalia, col quale Emiliano conclude l’intervento davanti alla platea del Piccinni: «Mi auguro che questo appello lanciato da Sud, dalla Puglia, dalla Regione che si sta battendo meglio di qualunque altra per superare la questione meridionale, possa avere anche il suo contributo».

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