È pronto per la firma l’accordo di coesione tra Governo e Regione Puglia. Un faldone da oltre 450 progetti, il 10% in più del budget assegnato, che ora è atteso al Ministero per il Sud per la concertazione scheda per scheda con il ministro Raffaele Fitto. E così, dopo un braccio di ferro di oltre 18 mesi, nei prossimi giorni le parti si ritroveranno a Roma attorno allo stesso tavolo per concordare i progetti da finanziare con le risorse dei fondi di sviluppo e coesione nell’arco temporale che va dal 2021 al 2027. Il pacchetto complessivo per la Puglia ammonta a circa 4,5 miliardi di euro suddivisi in diverse aree strategiche.
La cabina di regia per gli Fsc – guidata dal governatore Michele Emiliano e al cui interno siedono il capo dipartimento politiche comunitarie Pasquale Orlando, il capo di gabinetto Giuseppe Catalano e il vicepresidente Raffaele Piemontese – ha messo a punto un piano d’azione basato su crescita, talenti e fasce deboli. La parte del leone spetta agli incentivi alle imprese che assorbirà 1,5 miliardi di euro per sostenere il tessuto economico, la digitalizzazione, l’internalizzazione e favorire l’ingresso dell’intelligenza artificiale. Lo scenario auspicato è quello di ampliare le aziende e stimolarne la competitività.
Il secondo settore d’intervento riguarda i trasporti con progetti che spaziano fra nuove strade, per esempio la Talsano-Avetrana, Ferrovie Sud-Est e Ferrovie del Gargano, e infrastrutture per la mobilità. Un altro miliardo di euro sarà destinato su acqua, rifiuti, case popolari e alloggi per studenti. Prevista la realizzazione della seconda canna del Sinni, progetti per la ricerca di perdite fisiche di acqua, per aggiustare invasi, riparare acquedotti rurali con la costruzione di residenze universitarie per studenti finalizzati a far restare i giovani o a recuperare talenti dall’estero nell’ambito del programma regionale “Mare a sinistra”. Altri 400 milioni di euro finiranno alla sanità per ridurre le liste d’attesa con l’acquisto di grandi macchine, pet, tac e risonanze magnetiche. Completano il quadro altri 600 milioni su agricoltura ed altre opere minori.
C’è poi una novità importante che riguarda i settori di turismo e cultura, tagliati fuori dai fondi Fsc in base alle nuove regole varate dal ministro Fitto. Questi comparti vitali per l’economia pugliese, in passato tenuti in vita proprio grazie agli aiuti tratti dai fondi per sviluppo e coesione, riceveranno risorse da un altro canale europeo. Si tratta dei cosiddetti Poc (Programmi comunitari complementari) per un ammontare complessivo di circa due miliardi di euro nel prossimo settennio. Di questi le attività culturali, per esempio manifestazioni come il Bifest o la Notte della Taranta, riceveranno un tesoretto di circa mezzo miliardo di euro. Identica somma sarà destinata al turismo per pubblicità, organizzazione di fiere ed eventi, per esempio la Bit di Milano, e per sostenere le compagnie aeree.