Fondo di coesione, Fitto rassicura: «Pronti all’accordo con la Puglia»

«Stiamo lavorando con Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia per chiudere gli ultimi quattro accordi di coesione. Le norme sono note, il lavoro che stiamo facendo è nell’interesse di tutto il Paese»: Raffaele Fitto l’ha messo in chiaro a Napoli, ospite dell’Unione industriali, in risposta alle critiche mossegli dal governatore campano Vincenzo De Luca. La vicenda è nota: la Puglia attende da mesi le risorse del Fondo di sviluppo e coesione (Fsc) e vanta un “credito” di circa 4,5 miliardi da destinare a una lunga serie di progetti di sviluppo. Identico discorso, sebbene con cifre diverse, per Campania, Sicilia e Sardegna che pure attendono da un anno e mezzo che il ministro Fitto sblocchi le risorse.

«Il Fondo per lo sviluppo e coesione lo stiamo riorganizzando e ritengo paradossali le polemiche sul tema – ha detto Fitto in risposta agli attacchi del governatore campano De Luca – Il premier Meloni ha fatto quello che l’Unione europea ha chiesto di fare agli Stati membri, calcolando insieme gli obiettivi di Fsc e Pnrr, per non rischiare di avere diversi fondi di finanziamento sugli stessi progetti».

Ma qual è la posizione della Puglia? Il 19 marzo la Regione ha spedito a Roma la lettera ufficiale di presentazione del pacchetto Fsc. Il faldone conta oltre 450 progetti, il 10% in più del budget assegnato, ora al vaglio del Ministero del Pnrr per la concertazione con l’ultima parola che però spetta al ministro Fitto. Considerando il ritardo accumulato, la risposta dovrebbe arrivare entro la fine del mese di aprile.

Con i circa 4,5 miliardi del Fsc la Puglia intende finanziare incentivi alle imprese per 1,5 miliardi di euro: iniziative volta a sostenere il tessuto economico, la digitalizzazione, l’internalizzazione e favorire l’ingresso dell’intelligenza artificiale. L’obiettivo è quello di ampliare le aziende e stimolarle alla competitività. Il secondo settore d’intervento della Regione riguarda i trasporti con progetti che spaziano fra nuove strade, per esempio la Talsano-Avetrana, Ferrovie Sud-Est e ferrovie del Gargano, nonché infrastrutture per la mobilità. Un altro miliardo sarà destinato ad acqua, rifiuti, case popolari e alloggi per studenti. Previsti la realizzazione della seconda canna del Sinni, progetti per la ricerca di perdite fisiche di acqua e per riparare acquedotti rurali e invasi, la costruzione di residenze universitarie per studenti. Altri 400 milioni di euro finiranno alla sanità per ridurre le liste d’attesa con l’acquisto di grandi macchine, pet, tac e risonanze magnetiche. Completano il quadro 600 milioni di euro destinati ad agricoltura ed altre opere minori.

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