Fondi europei, a Bari una conferenza stampa del Pd: «Siamo ostaggio di una politica incomprensibile» – VIDEO

«Siamo ostaggio di una politica incomprensibile di accentramento che sta impedendo alla Puglia, alle regioni del Sud, ma in genere a tutte le regioni italiane, di completare la programmazione dei piani operativi regionali con l’Fsc». Lo ha detto Claudio Stefanazzi, deputato del Partito democratico, nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta questa mattina a Bari.

«Chiediamo al governo di sbloccare immediatamente le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione», ha proseguito Stefanazzi ricordando «a tutti che le risorse sono oggetto di una delibera del Cipess, che è stata fatta a luglio dello scorso anno, bloccata per la crisi di governo. Il provvedimento ha già la bollinatura della Corte dei conti, quindi è una delibera già completamente operativa, che va soltanto attuata».

In assenza di questa delibera, ha proseguito Stefanazzi, «avremmo difficoltà a mettere a terra le risorse del Por».

Alla conferenza stampa di Bari sono intervenuti anche i deputati Pd Ubaldo Pagano e Debora Serracchiani, insieme al segretario regionale del Partito democratico pugliese, Domenico De Santis.

Serracchiani ha sottolineato come la destra stia «dimostrando che cerca problemi, a cui non offre soluzioni, perché solo in quel modo è in grado di governare».

«Sono costantemente all’opposizione di se stessi – ha affermato -. Che lo facciano con i soldi, e sulla pelle, dei cittadini pugliesi è gravissimo».

Serracchiani ha spiegato che «per questo in Parlamento stiamo facendo una serie di iniziative, con atti ispettivi, emendamenti e proposte di legge che, essendo all’opposizione, non riusciamo a portare fino in fondo come vorremmo. Ma – ha evidenziato – non smetteremo perché quello che sta succedendo alla sanità, all’istruzione e ai fondi europei è il segnale di come in questo Paese la destra voglia sottrarre quei fondi affinché altri forse possano spenderli. Dicevano che erano pronti – ha accusato – a noi sembrano pronti a fare danni come si sta dimostrando con l’uso dei fondi europei e sulla sanità pubblica».

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