Sono quattro i moschettieri della nuova amministrazione comunale di Foggia, presenti alla riunione di coalizione della maggioranza, convocati dalla sindaca Maria Aida Episcopo.
Raffaele Piemontese, Mario Furore, Rosario Cusmai e Sergio Clemente hanno guidato le delegazioni dei quattro partiti che hanno contribuito più di altri al successo – “al primo turno, perché se ci fosse stato il ballottaggio sarebbe stata un’altra partita” – dell’ex provveditora.
La discussione, come raccontano alcuni partecipanti, è ancora ferma «allo schema», quindi niente nomi per ora. Episcopo ha confermato le voci dei giorni scorsi di voler indicare tre assessori. Un’ipotesi che ha fatto sobbalzare soprattutto i civici di Con e Tempi Nuovi. Ma anche i partiti maggiori. I capi delle formazioni politiche hanno invece risposto che il format debba essere due assessori per gruppo e uno solo di stretta diramazione della prima cittadina. A quel punto sembra che dal cassetto della scrivania di Episcopo sia stata tirata fuori la pistola non ancora fumante con il volto di Nunzio Angiola, il candidato sindaco che ha portato in aula tre seggi, facendo intendere che se qualcuno ha dei mal di pancia c’è chi potrebbe arrivare in soccorso.
Tra chi ha affermato la centralità dei partiti con più forza c’è Cusmai che sembra non essere interessato personalmente a una delega assessorile. Mentre Clemente ha ribadito che la lista da otto per cento non può essere relegata a una sola postazione in giunta. I pentastellati invece spingono perché a loro venga riconosciuta anche una terza carica assessorile, visto che il Pd con Piemontese non ha intenzione di cedere la presidenza del consiglio comunale.
Come si troverà la sintesi lo raccontano più voci affermando che il punto di caduta potrebbe essere l’indicazione non di singole proposte, ma di una rosa di potenziali assessori da cui la sindaca potrebbe scegliere i profili più graditi e in linea con il programma di coalizione. Di certo, sottolineano le stesse voci, entro la settimana che inizia domani un atto pubblico e ufficiale dovrebbe esserci a quasi un mese dal successo. A meno che non si voglia correre il rischio di ritrovarsi nel pantano vietnamita che caratterizzò le precedenti esperienze amministrative di centrosinistra.
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Di Elena Ricci15 Novembre 2024