La convocazione dei partiti da parte della commissaria straordinaria del Comune di Foggia, Marilisa Magno, ha per ora lasciato fuori molti movimenti e contenitori civici che nelle varie competizioni elettorali hanno dimostrato con i voti il loro apprezzamento in città. Non solo gli emilianisti di Rosario Cusmai, Sergio Clemente e Patrizia Lusi, ma anche i socialisti di Pino Lonigro sono stati esclusi e il progetto Concittadino di Antonio De Sabato.
L’ex consigliere comunale aveva già cercato una interlocuzione con la commissione sui temi della legalità e su piazza Mercato. «L’obiettivo è rioccupare il vuoto lasciato in eredità dalla fallimentare esperienza dell’amministrazione di centrodestra- spiega De Sabato- è necessario innescare un processo politico e attivare nel contempo una manutenzione chiara e trasparente della macchina amministrativa abbinando pianificazione strategica e una programmazione delle risorse a disposizione».
Continua De Sabato: «Abbiamo una sfida importante davanti: costruire insieme il programma, è un lavoro che richiede pazienza ma è necessario perché Foggia ha bisogno di unirsi intorno ad un’idea di città capace di tenere insieme tutti. Molto è già stato fatto penso al progetto avviato con alcune scuole denominato #Foggia30&Lode, per migliorare la qualità della vita negli spazi pubblici, promuovere la mobilità sostenibile con l’obiettivo di prevenire e contrastare comportamenti scorretti in materia di sicurezza stradale. L’impegno è per una città a misura di uomo, città 30 all’ora non è solo uno slogan ma una necessità, siamo convinti che sia una priorità “dare strada alle persone” per affrontare l’emergenza della violenza stradale».
Il Coordinamento di associazioni guidato da Walter Mancini intanto si augura che i partiti convocati «siano in grado di rappresentare una visione della città che possa condurre alle elezioni del 2023 nella chiarezza dell’impegno concreto». E dà alcuni suggerimenti ai partiti sui temi da portare al tavolo. Anzitutto strade e marciapiedi, che, come spiegano sono «fonte continua e permanente di rischio per l’incolumità pubblica, per la sicurezza pubblica e per la vivibilità civile delle numerose strade interessate, ove insistono civili abitazioni, esercizi commerciali e attività produttive». Nella discussione secondo il coordinamento vanno introdotti i temi dell’illuminazione, dei trasporti pubblici, di Ataf e parcheggi, oltre che della sicurezza, della videosorveglianza coordinata con le forze armate. E ancora igiene pubblica e decoro, sostenibilità ambientale, periferie, centro storico e alloggi popolari, scartando l’idea, aberrante, delle famiglie nelle scuole.










