«Stiamo lavorando a una modifica strutturale degli obiettivi da qui a giugno 2026. Su questi temi a me piacerebbe aprire il dibattito, oltre alla critica generica “siete in ritardo”», così il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ospite del forum “L’Italia che verrà” organizzato dal giornalista Bruno Vespa a Masseria Li Reni a Manduria. «Solo otto paesi hanno presentato la modifica del piano con il repower – spiega Fitto -. Se la commissione europea ha approvato l’inserimento del repower lo ha fatto perché c’era necessità di rivedere accordi presi prima della guerra».
Il presidente della Banca di credito cooperativo di San Marzano, Emanuele Di Palma, sottolinea che «noi vediamo nel Pnrr una grande opportunità più che un problema. Dobbiamo fare i conti con i problemi. Per esempio, dimensioni delle nostre aziende: ci sono imprese piccole, poco strutturate. È necessario che nel Sud la classe imprenditoriale faccia più squadra. Il secondo problema è quello della pubblica amministrazione. Dobbiamo interloquire con i comuni. Per la prima volta non sono i soldi che mancano. I soldi ci sono, i progetti ci sono dobbiamo solo avere una forte capacità di spesa e dobbiamo attrezzarci per fare questo».