Oggi riprende formalmente l’attività politica. In mattinata la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, incontrerà i leader dei partiti di maggioranza per un vertice a Palazzo Chigi. Sono attesi Matteo Salvini, leader della Lega, e Antonio Tajani, segretario di Forza Italia. Nel pomeriggio, invece, alle 17 si terrà il primo consiglio dei ministri dopo la pausa estiva. Contemporaneamente, al Nazareno, torna la segretaria del Pd, Elly Schlein, dopo che ieri ha fatto la sua prima uscita pubblica alla festa dell’Unità di Abbadia San Salvatore, in provincia di Siena.
I nodi da sciogliere
Tre appuntamenti che hanno sul tavolo i temi lasciati in sospeso, ma anche quelli emersi durante i giorni di vacanze. Tra i primi c’è la formalizzazione del nome di Raffaele Fitto quale commissario europeo indicato dall’Italia. Acquisito il parere favorevole dei partner di maggioranza, Meloni farà probabilmente un passaggio di cortesia in consiglio dei ministri prima di sottoscrivere la lettera di risposta all’invito della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, che scade domani.
I rumors
Sul nome del ministro pugliese nessuno ha eccepito nulla, anche a Bruxelles, così come confermato dallo stesso Tajani al termine del vertice dei ministri degli Esteri dell’Unione europea. «Credo che la figura di Raffaele Fitto sia la migliore possibile perché conosce sia il Parlamento sia la Commissione sia il Consiglio. Su questo c’è grande coesione nella maggioranza e ritengo che sia una scelta gradita anche qui a Bruxelles», ha sottolineato il vicepremier Tajani prima di augurarsi per l’ex governatore pugliese un ruolo addirittura da vicepresidente esecutivo della Commissione europea. E proprio quello del numero due dell’esecutivo continentale è il nodo che sarà sciolto nelle prossime ore, con la presidente Ursula Von der Leyen che potrebbe scegliere una soluzione “salomonica” che non scontenti l’Italia ma nemmeno i grandi partiti della maggioranza che la sostiene e cioè Ppe, Pse e Renew.
La legge di bilancio
Insieme al dossier Europa, per il governo Meloni ci sono le questioni interne, soprattutto la legge di bilancio su cui per ora i conti non quadrano, tanto che, sempre ieri, è circolata l’ipotesi di rimodulare l’assegno unico per le famiglie, a cui è seguita una repentina marcia indietro. Una querelle che ha fatto alzare gli scudi a Francesco Boccia, capogruppo dem in Senato, il quale ha chiesto che il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, riferisca in Aula «per dire al Paese la verità sui conti dello Stato».