SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Fratelli d’Italia, Raffaele Fitto come re Mida e Marcello Gemmato ko: resa dei conti in Puglia

Per Fratelli d’Italia, la sconfitta alle comunali baresi è di quelle che bruciano. Brucia ai vertici locali, che non trascinano il partito oltre un modesto 11,1%, ma soprattutto al coordinatore regionale e sottosegretario Marcello Gemmato, che continua a collezionare sconfitte nell’eterno derby con Raffaele Fitto, sempre più padrone del partito. Tanto che molti militanti, delusi…

Per Fratelli d’Italia, la sconfitta alle comunali baresi è di quelle che bruciano. Brucia ai vertici locali, che non trascinano il partito oltre un modesto 11,1%, ma soprattutto al coordinatore regionale e sottosegretario Marcello Gemmato, che continua a collezionare sconfitte nell’eterno derby con Raffaele Fitto, sempre più padrone del partito. Tanto che molti militanti, delusi dalla gestione Gemmato, cominciano a spingere per l’elezione di una segreteria regionale «collegiale e condivisa».

Gemmato-Melchiorre ko

Il risultato delle comunali baresi ha il sapore della disfatta per Gemmato e per il suo sodale, il senatore Filippo Melchiorre. Fratelli d’Italia, infatti, non è andato oltre l’11,1% dei consensi. Certo, il risultato è migliore rispetto a quello delle comunali del 2019, quando i meloniani si attestarono su un misero 3,2. All’epoca, però, Fratelli d’Italia non era il primo partito italiano e non esprimeva la presidente del Consiglio. Ecco perché, soprattutto i militanti della prima ora, non hanno compreso né condiviso le scelte del duo Gemmato-Melchiorre a Bari. Qualche esempio? Mesi e mesi di tatticismo inconcludente e, alla fine, la rinuncia a esprimere sia il candidato sindaco (tra l’altro a beneficio della Lega) sia il presidente del primo Municipio cittadino (a vantaggio dell’Udc di Massimo Cassano). Non è andata meglio nel Barese, dove la conferma di Giovanni Mastrangelo non è bastata a cancellare le figuracce rimediate a Putignano, Santeramo e Rutigliano.

Fitto come re Mida

Mentre Gemmato e Melchiorre inanellano sconfitte, Fitto sembra essere diventato come re Mida. Tutto ciò che tocca diventa oro. Dopo anni di tensioni, il ministro ha fatto pace con Adriana Poli Bortone e ne ha sostenuto la candidatura alla guida del Comune di Lecce: scelta azzeccata, a differenza di quella fatta da Gemmato e Melchiorre a Bari. In precedenza, Fitto era riuscito a far eleggere due fedelissimi come Francesco Ventola e Chiara Gemma al Parlamento europeo, con Gemmato capace di portare a Strasburgo il solo Michele Picaro. Prima ancora, in occasione dei congressi provinciali pugliesi, Fitto aveva stravinto per 5-1 il derby con Gemmato piazzando i suoi uomini alla guida del partito nel Foggiano, nella Bat, nel Brindisino, nel Tarantino e in Salento.

Il futuro

Ora la palla passa a Giorgia Meloni. Sarà lei a decidere se rivoluzionare o meno i vertici del partito in Puglia. La premier ha già dimostrato di fidarsi ciecamente di Fitto, tanto da affidargli un ruolo chiave nel governo e da sostenerne ora la nomina a commissario europeo. Nello stesso tempo, però, Meloni è legata a Gemmato da un’antica amicizia. Decisiva potrebbe essere lo stato d’animo della base, ormai poco entusiasta del sottosegretario: «Altri, al posto di Gemmato, si sarebbero già dimessi – commenta uno dei tanti delusi dalla sconfitta epocale – Basta con l’uomo solo al comando. Serve una segreteria regionale, collegiale e condivisa, che apra il partito e premi il merito. In Puglia non possiamo continuare a perdere in pochi, per tutelare le rendite di posizione di qualcuno, anziché aprirci a tutti per vincere».

ARGOMENTI

bari
elezioni comunali
fratelli d'Italia
marcello gemmato
politica
raffaele fitto

CORRELATI

string(0) ""

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!