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Fermo pesca «senza quadro sanzionatorio». Solo 20 euro al giorno per l’indennità

Dal 29 luglio al 11 settembre i Compartimenti Marittimi da Manfredonia a Bari devono osservare il fermo pesca. Dunque stop alle attività anche nei comuni costieri della provincia di Barletta – Andria – Trani.Si tratta di una misura importante finalizzata a ripopolare il mare Adriatico ma che ogni anno non può che portare a riflettere…

Dal 29 luglio al 11 settembre i Compartimenti Marittimi da Manfredonia a Bari devono osservare il fermo pesca. Dunque stop alle attività anche nei comuni costieri della provincia di Barletta – Andria – Trani.

Si tratta di una misura importante finalizzata a ripopolare il mare Adriatico ma che ogni anno non può che portare a riflettere su questo settore che è già fortemente provato da numerose difficoltà, non ultima l’aumento dei costi del carburante. Ma la vera problematica è quella dell’attivazione di un ammortizzatore sociale per questi lavoratori.

«Siamo convinti – spiega Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat –  che sia arrivato davvero il momento di aprire una concertazione per la Cisoa pesca. E lo siamo ancora di più dopo avere letto la comunicazione che ci giunge dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che prevede per ogni giornata di fermo un indennizzo per ogni pescatore di 20,60 euro e che arriva con un anno di attesa perché si riferisce al fermo del 2022».

Vietata anche la pesca dei ricci di mare «ancora senza quadro sanzionatorio, mortificata la volontà del consiglio regionale». Queste le parole del consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo La Puglia Domani e Presidente Mrs

«La politica del gambero – spiega Pagliaro non mi appartiene. La legge è legge, e – nelle more del pronunciamento della Corte Costituzionale sull’impugnativa proposta dal Governo centrale – la nostra legge sul divieto di pesca dei ricci nei mari della Puglia resta valida. Non essendoci ancora un regolamento sanzionatorio, nonostante la giunta regionale fosse tenuta a provvedere entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge (il 5 maggio scorso), ho proposto un emendamento per dare un quadro di riferimento alle Capitanerie di Porto che devono provvedere alle sanzioni nei confronti dei trasgressori, attenendosi a quelle previste durante il periodo di fermo pesca biologico».  

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