Ex Ilva, peggiora la qualità dell’aria. Melucci chiede chiarimenti

Preoccupa l’aumento dei livelli di benzene nell’aria a ridosso dello stabilimento siderurgico ex Ilva. È il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, a chiedere chiarimenti e informazioni al ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sulle azioni intraprese per affrontare e risolvere questo problema.

L’iniziativa, si legge in una nota del Comune, è stata adottata «alla luce di quanto emerso dal report di Arpa Puglia sul rilevamento delle concentrazioni, soprattutto nel quartiere Tamburi, che «fa riferimento a controlli operati lo scorso anno e gli esiti dei monitoraggi riguardanti i primi mesi del 2024. Sono dati che segnano un peggioramento della qualità dell’aria rispetto ai (già negativi) risultati del 2022».

Il primo cittadino ricorda di aver firmato nel maggio dello scorso anno «un’ordinanza con cui si imponeva alla società Acciaierie d’Italia spa, nonché all’Ilva in amministrazione straordinaria, sia di individuare entro 30 giorni gli impianti interessati dai fenomeni emissivi legati al benzene, sia di trovare una soluzione tale da permettere un’immediata ed efficace inversione del trend relativo alla diffusione nell’aria della pericolosissima sostanza venefica».

Il provvedimento «è stato impugnato – precisa il sindaco – dalle stesse AdI ed Ilva con la conseguenza che tutto è stato aggiornato alla prossima udienza fissata a maggio».

«È necessario – conclude Melucci – che le Autorità competenti agiscano subito alla luce dell’altissimo rischio sanitario che si sta correndo».

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