«L’Europa ci è stata amica in questi anni. Dopo il Covid sono arrivati i fondi del Pnrr. Sono stati per noi sindaci fondi importanti per aprire asili nido, per la socializzazione, parchi, giardini. Purtroppo il governo ci toglie le risorse con l’autonomia differenziata». Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, candidato alle elezioni europee per la circoscrizione meridionale, a margine di una iniziativa elettorale a Foggia.
«È esportabile – aggiunge – il modello degli amministratori locali, i sindaci che sono il terminale esposto della nostra Repubblica e i politici di prossimità».
«Voglio portare l’esperienza dei sindaci in Europa dove si decide tutto – conclude-. In questi giorni si parla di balneari, decontribuzione al Sud, la maggior parte delle questioni che ci riguarda si decide in Europa e credo che l’esperienza maturata dagli amministratori locali possa servire».
Decaro: «C’è chi dice vota Giorgia, io pagherei diritti a Totò»
«Io porto con me una comunità. Non mi sto candidando come Antonio. Qualcuno ha detto vota Giorgia (la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ndr), io se dovessi dire vota Antonio quanto meno dovrei pagare i diritti d’autore alla famiglia di Totò e non me lo posso permettere». Lo ha detto il sindaco di Bari Antonio Decaro, candidato alle elezioni europee, ai giornalisti questa mattina a Foggia.
«Mi sto candidando come collettivo – ha aggiunto – come comunità del Partito democratico, come comunità degli amministratori locali, delle coalizioni civiche che insieme al Pd ci hanno permesso di governare nella città di Bari. Abbiamo creato un fronte progressista che ci permette di trasformare idee in opere pubbliche. Come disse una volta un sociologo urbano, avete delle belle idee poi se però non ottenete il consenso quelle idee restano idee e non si trasformano in atti concreti per la vostra comunità».
«Ho parecchi amici qui che mi stanno facendo piano piano un po’ di training. I dialetti pugliesi li conosco, sono diversi anche da quartiere a quartiere. Piano piano li imparerò tutti. Devo cimentarmi prima con i dialetti delle altre regioni che conosco meno». Ha risposto così a chi gli chiesto dello spot elettorale in cui gioca con i dialetti del Sud.