Entra in servizio il nuovo capo di gabinetto di Emiliano. Catalano dopo Stefanazzi: «La mia priorità? È il Pnrr»

S’è insediato in presidenza regionale il professore Giuseppe Catalano, 60 anni, originario di San Severo, che ha preso il posto di Claudio Stefanazzi, eletto in Parlamento nelle liste del Pd, come capo di gabinetto.

Ieri il professor Catalano ha incontrato lo staff presidenziale, fra cui Roberto Venneri e gli altri dipendenti regionali che collaboreranno insieme con lui al fianco del presidente Michele Emiliano. Fino a novembre 2022 è stato coordinatore della struttura tecnica di missione per l’indirizzo strategico, lo sviluppo delle infrastrutture e l’alta sorveglianza del Ministero delle Infrastrutture.

A nominarlo per primo fu l’allora ministro Graziano Delrio, poi è stato confermato anche durante i governi Conte e Draghi. In particolare proprio l’ex presidente Conte avrebbe stretto con Catalano un ottimo rapporto tanto che sarebbe stato proprio Conte a suggerire a Emiliano di prenderlo alla Regione Puglia. Secondo altre versioni, invece, Catalano è stato ingaggiato dal governatore in persona per la grande competenza nell’utilizzo dei fondi europei e nella conoscenza dei meccanismi del Pnrr. A ogni modo il nuovo capo di gabinetto vanta un curriculum accademico di tutto rispetto.

Dal 2012 è professore ordinario di Ingegneria economico-gestionale della facoltà di Ingegneria dell’informazione, Informatica e Statistica della Sapienza, a Roma. È anche presidente della Commissione per la valutazione delle proposte di intervento e l’individuazione degli interventi ammissibili al cofinanziamento ed è membro della Commissione per l’istruttoria dei progetti per la realizzazione di alloggi e residenze universitarie.

Un supporto decisivo per la regione Puglia anche per contrastare sul piano politico il ministro per il Sud Raffaele Fitto, molto attento a seguire le vicende pugliesi e probabilmente a sfruttare ogni eventuale scivolata sulla partita dei fondi comunitari. Dal canto suo il professor Catalano non nasconde la sua emozione per il suo ritorno in Puglia: «In effetti si tratta di un ritorno in patria, anche se non ho mai lasciato affettivamente la mia regione. Negli anni Ottanta sono partito per i miei studi mantenendo però i legami con famiglia, amici e territorio. Di certo è un onore, ma anche una sfida molto importante poter servire la mia terra e sostituire un capo di gabinetto emerito come Stefanazzi». Sul fronte del Pnrr si giocherà la partita decisiva nei prossimi anni: «L’obiettivo è quello di mettere l’esperienza accumulata in questi anni al servizio della Puglia, i fondi del Pnrr vanno utilizzati al meglio per cambiare il volto della regione».

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