Emiliano serra i ranghi della coalizione: pronto un “patto di fine legislatura”

Dopo settimane di assenza torna a riunirsi la maggioranza alla Regione Puglia reduce dalle recenti figuracce in aula in un clima di scollamento generale. Appuntamento in tarda mattinata alle 11 in presidenza, così come da convocazione a firma del governatore Michele Emiliano e del consigliere politico Giovanni Procacci. E proprio Emiliano ha chiesto con insistenza di rivedere gli alleati di governo Pd, Cinque Stelle e Civici. L’intento è quello di serrare le fila, riprendere in mano il timone e tirare le orecchie a qualcuno dopo gli ultimi due scivoloni con la maggioranza andata sotto per assenza di numeri in Consiglio regionale. Emiliano, dicono dal suo entourage, vuol presentare un vero e proprio patto di fine legislatura per concludere degnamente il mandato. Un testo più volte rinviato nei mesi scorsi oggi diventato strategico in vista delle elezioni amministrative e delle sfide nelle grandi città, Brindisi, Foggia, Bari e Taranto. Obiettivo recuperare consensi e mettere in campo misure concrete per combattere la crisi e fronteggiare le riforme anti-Sud del governo, su tutto l’autonomia differenziata.

Prima, però, il centrosinistra deve ritrovare una bussola in Consiglio regionale dopo la fuoriuscita dal Pd del presidente di commissione Fabiano Amati e dei consiglieri regionali Sergio Clemente e Ruggero Mennea confluiti in Azione. Un gruppo che attacca a giorni alterni il governatore e gli ex alleati del centrosinistra spargendo sale sulle ferite, ad esempio la proposta di legge per combattere liste d’attesa, l’estensione degli screening oncologici, ma anche la mozione contro il federalismo che lo stesso Amati ha depositato in consiglio regionale. Nel corso del vertice Emiliano chiederà ai partiti massima compattezza e una linea comune da tenere in aula evitando figuracce come negli ultimi tempi. C’è poi, tra gli altri, un altro tema da affrontare che riguarda la rotazione dei presidenti e dei ruoli delle sette commissioni consiliari in programma a giugno dopo i 30 mesi previsti dallo statuto, ma che potrebbe essere anticipato con un blitz. L’occasione per consumare la “vendetta” politica contro Azione puntando dritto alla postazione prestigiosa del presidente Amati a capo della commissione Bilancio che, essendo passato in minoranza, avrebbe già dovuto cedere. Non tutti, però, sembrano favorevoli e ulteriori spunti o soluzioni emergeranno dal dibattito.

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