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Emiliano ospite a Tagadà su La7: «Crosetto? La Procura di Roma dovrebbe sentirlo»

«Se le dichiarazioni sono queste, il reato si chiama attentato a organi costituzionali che verrebbe commesso dai magistrati. La procura di Roma deve, quindi, ascoltare immediatamente Crosetto». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando a Tagadà, su La7, le parole del ministro della Difesa che, ieri, in un'intervista aveva affermato che…

«Se le dichiarazioni sono queste, il reato si chiama attentato a organi costituzionali che verrebbe commesso dai magistrati. La procura di Roma deve, quindi, ascoltare immediatamente Crosetto». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commentando a Tagadà, su La7, le parole del ministro della Difesa che, ieri, in un’intervista aveva affermato che “l’unico grande pericolo è quello di chi si sente fazione antagonista da sempre e che ha sempre affossato i governi di centrodestra: l’opposizione giudiziaria”.

«Il riferimento del ministro – ha aggiunto Emiliano – non dovrebbe farlo in Parlamento ma alla Procura della Repubblica di Roma che deve verificare se ci sono reati commessi dai magistrati nei confronti del governo. È un reato molto grave, quindi Crosetto, che è persona seria, dovrebbe essere sentito immediatamente dalla Procura di Roma e dovrebbe riferire da chi ha sentito queste cose e di cosa sta parlando», ha aggiunto il presidente della Regione Puglia.

«Considero fisiologico che le Procure indaghino e si concentrino su chi gestisce il potere e il denaro», ha detto ancora Emiliano, evidenziando che «nel Pnrr è accaduto qualcosa di gravissimo che noi stiamo denunciando da tempo: siccome non erano nelle condizioni di spendere il Pnrr come era stato strutturato nella sua versione originaria» con il coinvolgimento di comuni e ministeri come stazioni appaltanti «hanno investito del compito di spendere i soldi una serie di aziende che noi chiamiamo di Stato ma che aziende sono, alle quali hanno messo in mano decine di miliardi di euro. E adesso queste aziende devono fare da stazione appaltanti. Questa cosa ci ha consentito di cogliere gli obiettivi ma non è la stessa cosa se le gare le fanno i ministeri, i comuni o le aziende. Sono cose diverse».

«Quindi – ha proseguito il presidente della Regione Puglia – io non vorrei che Crosetto avesse intuito che qualcuno sta cercando di controllare questa roba, non vorrei che fosse questo. Se così fosse non si può sfuggire a questo accertamento. È normale che la magistratura vada a guardare».

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