Emiliano: «Non vedo l’ora che Fitto vada in Ue. Terzo mandato? Spero non me lo chiedano» – VIDEO

«È sempre meglio avere a che fare con una persona che conosce i nostri problemi» e per questo «non vedo l’ora che Raffaele Fitto vada a lavorare a Bruxelles».

Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo a DigithON, la più grande maratona digitale italiana organizzata dal presidente dei senatori del Pd, Francesco Boccia, a Bisceglie.

«Io e Raffaele siamo come il Bari e il Lecce, l’Inter e la Juve, amici e nemici», ha aggiunto Emiliano, affermando che «io ho stima di lui e credo che lui abbia stima di me, ma è difficile farglielo dire. Un po’ come Antonio Decaro: è difficile che mi faccia complimenti. Io a loro li faccio ma pensano li prenda in giro».

Avere due persone come Decaro e Fitto a Bruxelles «è strategico – ha concluso Emiliano – perché abbiamo vertenze importantissime aperte come le bonifiche o il cambio strategico tecnologia dell’ex Ilva».

Il bilancio del governo: «Sarà una manovra di magro»

Rispondendo a una domanda sulla manovra di bilancio del governo, Emiliano ha affermato che «penso sarà una manovra di magro. Nonostante una situazione generale in cui il governo ha ereditato un tiro economico molto rilevante dal governo Draghi, questo si è esaurito dal punto di vista dell’incremento del Pil ma ha continuato a funzionare dal punto di vista dell’occupazione, purtroppo soprattutto occupazione di basso, bassissimo livello, e questo ha determinato un incremento anche delle entrate fiscali perché la fame che le imprese italiane hanno di manodopera, ha indotto a nuove assunzioni».

Il governatore pugliese ha evidenziato che «la manovra è ristrettissima perché noi abbiamo un debito pubblico altissimo che ingoia per interessi una somma pazzesca di decine e decine di miliardi di euro praticamente è come se una famiglia avesse dei debiti talmente elevati da spendere quasi tutto lo stipendio sugli interessi. Quindi, noi non abbiamo la possibilità di fare quegli investimenti che consentirebbero di aumentare il reddito della famiglia stessa e del Paese».

Su Sangiuliano: «Il caso va risolto nel governo»

«In tutta sincerità credo che siano vicende che vadano risolte all’interno del governo e all’interno delle famiglie», ha detto poi il presidente della Regione Puglia commentando il caso che vede coinvolto il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.

«Quindi – ha aggiunto – parlarne dall’esterno mi sembra una cosa sbagliata perché sono sono vicende comunque molto dolorose per tutti i protagonisti».

Terzo mandato: «Mi auguro non me lo chiedano»

«Mi auguro che non mi chiedano ancora di andare avanti, nel senso che è necessario anche un cambio generazionale. Da questo punto di vista, sono pronto a dare una mano a tutti, giovani o meno giovani, che volessero misurarsi con le stesse cose che ho fatto in questi 20 anni», ha affermato ancora Emiliano parlando con i giornalisti di un suo possibile terzo mandato alla guida della Puglia.

«Per me la politica non è mai stata un’ossessione», ha aggiunto spiegando di essere «arrivato alla politica non come moltissimi perché non avevo niente da fare, avevo un bellissimo lavoro» ma era «necessario per una comunità che veniva umiliata. Io sono di Bari e i baresi venivano umiliati per come noi eravamo combinati ma questa umiliazione riguardava un po’ tutta la Puglia per il solo fatto di essere pugliesi – ha aggiunto – adesso le cose sono cambiate. e io quello che dovevo fare per quello che mi competeva, credo di averlo fatto».

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