Dopo il rinvio, a convocare una conferenza stampa ad horas è stata anche la maggioranza e lo stesso governatore Emiliano. Quest’ultimo davanti ai giornalisti ha rincarato la dose rispetto all’intervento che in aula ha indirizzato al gruppo di Azione. «Il nostro obiettivo – ha spiegato – è quello di ristabilire la giusta rappresentanza nell’ufficio di presidenza che con la presenza di Clemente sarebbe a vantaggio delle minoranze determinando una lesione alle prerogative dell’organismo, una violazione dello statuto che impedirebbe l’esercizio della democrazia».
Di qui l’ulteriore affondo: «Se il componente di Azione non si dimetterà la maggioranza nominerà un suo rappresentante in sostituzione del componente assegnato alle opposizioni (la sostituzione dell’ex consigliere, attuale senatore Giandiego Gatta)». Una vera e propria dichiarazione di guerra anche nei confronti del centrodestra, reo di non aver capito le motivazioni di Emiliano e di essersi appiattito sulle posizioni di Azione.
«Ho visto nei loro sguardi – ha detto riferendosi ai Consiglieri del gruppo Calenda – gli stessi sguardi che percepivo quando ero nelle aule di tribunale». Tutta la maggioranza si è poi schierata in modo compatto sulla linea presidenziale.
«Il funzionamento dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale non è un gioco – ha commentato il capogruppo Pd Filippo Caracciolo – serve che, nel rispetto dello statuto si ristabilisca il naturale equilibrio tra maggioranza e opposizione e allo stesso tempo è necessario che si agisca con coerenza. Il consigliere Sergio Clemente è, da oggi a tutti gli effetti, un membro dell’opposizione e per questo motivo le sue dimissioni dovrebbero essere consequenziali. Bene ha fatto il presidente Emiliano a sollevare una questione delicata e fondamentale per il funzionamento stesso del consiglio regionale».
«La maggioranza – ha proseguito il presidente del gruppo Pd – deve ristabilire il giusto equilibrio e se Clemente dovesse restare al suo posto, voteremo un nuovo componente dell’ufficio che andrà a sostituire Giandiego Gatta eletto alla Camera in Forza Italia. Spiace notare che nonostante avessimo espresso la volontà di andare in soccorso della minoranza nel rispetto delle sue prerogative, il centrodestra sia arrabbiato quanto Azione».
Caustici anche i Cinque Stelle: «Alla fine di questo consiglio la domanda che ci poniamo è una: se ‘Azione’ non condivide niente di quello che fa il governo regionale, perché i consiglieri che fanno parte del gruppo non lasciano gli incarichi ottenuti quando erano parte attiva della maggioranza? Dall’alto della loro statura morale ci saremmo aspettati le dimissioni immediate del consigliere Clemente dal ruolo di segretario dell’ufficio di presidenza e di Fabiano Amati da presidente della I Commissione. Invece al netto di citazioni colte e lezioni di diritto, nella sostanza hanno dimostrato ancora una volta quanto sia radicato il loro attaccamento alle poltrone». Infine dai Civici: «i colleghi di Azione stanno dando uno spettacolo degno della peggiore politica, quella distante dai cittadini e quella, che senza troppi giri di parole, se ne frega degli stessi. Sono opposizione? Allora lascino tutti gli incarichi avuti quando ancora militavano politicamente nei partiti che aderivano al programma che ha confermato il Presidente Michele Emiliano a capo della Regione Puglia e senza alcun contributo elettorale dai supporter di Calenda e Renzi».
