Una mozione d’ordine per chiedere che il consigliere regionale, Sergio Clemente, passato in Azione, lasci l’incarico di componente dell’Ufficio di presidenza del Consiglio regionale, e che i consiglieri del partito di Calenda, si siedano tra i banchi dell’opposizione.
È quanto ha chiesto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, in avvio dei lavori del Consiglio regionale.
«Se i consiglieri di Azione non si alzano e non si siedono tra i banchi dell’opposizione io non metterò più piede in questa Aula», ha detto Emiliano.
Clemente, Fabiano Amati e Ruggiero Mennea, due mesi fa, hanno formato il nuovo gruppo di Azione, tra le polemiche del centrosinistra che ne ha chiesto subito la fuoriuscita dalla maggioranza.
Oggi Clemente è assente, per questo Emiliano ha chiesto alla presidente Loredana Capone di interrompere i lavori e rinviarli sino a quando non ci saranno le dimissioni di Clemente dal ruolo di segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio.
«Il nuovo gruppo di Azione non fa parte della maggioranza, perché mai accettato dagli altri gruppi consiliari di maggioranza e dal sottoscritto, presidente della Giunta, che sin dalla sua costituzione hanno ritenuto l’incompatibilità delle posizioni politiche e programmatiche del partito Azione su punti imprescindibili del programma di governo».
La seduta del Consiglio regionale è stata rinviata. In apertura dei lavori, il Presidente della Regione, Michele Emiliano ha chiesto al consigliere Sergio Clemente – assente dalla riunione odierna- “ un passo indietro” dalle sue funzioni di Consigliere Segretario nell’ambito dell’Ufficio di Presidenza al fine di ripristinare la quota di rappresentanza indicata dallo Statuto nell’Organismo di governo del Consiglio. Come si ricorderà, il consigliere Clemente era transitato qualche settimana al neogruppo consiliare di Azione che il presidente Emiliano, in quanto a capo della coalizione di governo, non considera facente parte della maggioranza che lo sostiene.
Pronta la replica del consigliere Amati che del gruppo Azione è componente oltre che commissario regionale che ha ricordato come lo stesso Statuto preveda la sfiducia di un componente dell’Ufficio di Presidenza solo per “gravissimi motivi” impossibili da ravvedere in un cambio di posizionamento politico visto lo Statuto prevedere che i consiglieri non abbiano vincolo di mandato.
Il rinvio della seduta odierna del Consiglio è stato così approvato e la seduta è stata sciolta. Si torna in Aula il 28 febbraio prossimo.