Emiliano a Napoli per la marcia della pace: «In piazza le speranze di un’intera generazione» – FOTO e VIDEO

«Dobbiamo tutelare questa gente aggredita ma senza approfittare della situazione, per cambiare e migliorare il proprio posizionamento strategico e tattico. Questo va detto anche ai nostri alleati e all’Unione Europea. Perché una guerra è una guerra, è un rischio permanente. Qualunque tipo di strategia alternativa è un rischio troppo grave per essere corso». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, da piazza Plebiscito a Napoli dove, questa mattina, ha partecipato alla marcia per la pace promossa dalla Regione Campania e alla quale hanno aderito molte associazioni e comitati cittadini, oltre a numerosi studenti delle scuole campane insieme a sindaci e amministratori locali.

«Napoli, come accade spesso nella storia, riesce a essere capace di intuizioni formidabili. Qui c’è un cervello collettivo di popolo che ha intuito le insidie ma anche le speranze di tutta una generazione, c’è una piazza piena di giovani che hanno detto la loro su come cambiare il senso a questa guerra, che qualcuno sta cercando di utilizzare oltre la finalità di tutelare il popolo ucraino. E questo non è possibile», ha proseguito il governatore pugliese, chiarendo che «questa manifestazione chiede il cessate il fuoco per cominciare immediatamente un percorso di pace, tutelando il popolo ucraino e dando per scontato il fatto che sia stato ingiustamente aggredito. Quello che non si può fare è far durare volutamente questa guerra il più possibile per avere altro tipo di vantaggi, diversi da quello della tutela del popolo ucraino».

Il presidente Emiliano, inoltre, rispondendo ai giornalisti ha aggiunto: «Sono venuto qui perché mi ha invitato il presidente della Regione Campania, che ringrazio, e perché ho intuito che era un momento importante. Farò la stessa cosa a novembre per la manifestazione prevista a Roma, appuntamento che è già nella mia agenda».

Emiliano a Napoli per la marcia della pace: «In piazza le speranze di un'intera generazione»

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