Non ci sono donne capolista nelle liste del Pd pugliese. Una scelta quella sottoscritta da Enrico Letta dettata dalla necessità di far quadrare le aspirazioni di tanti con le poche caselle disponibili.
Il risultato è che il partito delle quote rosa in Puglia si mostra fortemente a trazione maschile, lasciando all’altra metà del cielo posizioni di secondo ordine, con una elezione sicuramente meno facile da raggiungere, o nei collegi uninominali dove la partita sarà molto complicata. Una prerogativa questa, però, che non riguarda solo il principale partito del centrosinistra. Anche negli altri schieramenti si è ben lontani da quella parità decantata spesso in Parlamento ma che tarda a concretizzarsi nella società.
Proprio in Puglia, inoltre, nonostante la riunione fiume di Ferragosto della direzione nazionale del Pd che ha sancito le candidature, fa discutere l’esclusione di Fiorenza Pascazio, sindaca di Bitetto, sostituita all’ultimo dalla campana e uscente Valeria Valente nel listino per il Senato (al secondo posto, dopo Francesco Boccia).
Sulla questione è intervenuto ieri anche il presidente Michele Emiliano: «Mi rendo conto – ha affermato – che la Campania ha dovuto accogliere candidature di importanti leader nazionali, ma l’assenza del sindaca Pascazio pesa molto nella nostra squadra». Una candidatura la sua che era stata fortemente sostenuta anche da Antonio Decaro. Diversa la questione se si guarda ai collegi uninominali dove, però, essere eletti è tutt’altro che scontato.
Qui il Pd scende in campo con una donna nel significativo collegio di Bari: Luisa Torsi. Scienziata e docente di chimica all’Università di Bari, nonché vice presidente del consiglio scientifico del Cnr, mette subito in chiaro però la natura civica della propria scelta. «Sarò una candidata indipendente, espressione della società civile, senza tessera di partito», afferma, e rivolge subito un appello pubblico a Michele Laforgia e a “La giusta causa” per un sostegno politico. Sarà una battaglia casa per casa, voto su voto. Perché le donne, in questa tornata elettorale e soprattutto in Puglia, l’elezione dovranno sudarsela fino all’ultima scheda. Nel Ferragosto infuocato della direzione nazionale del Pd per loro non c’erano posti al sole.