Sarà a Bari il 13 maggio, assieme al leader leghista Matteo Salvini per lanciare di fatto la campagna elettorale, al comune capoluogo, di Fabio Romito. Il generale Roberto Vannacci salirà sul palco per il suo primo comizio da eurocandidato alle elezioni del parlamento europeo dell’8 e 9 giugno.
Strano destino quello della Lega in terra di Puglia: ha il “suo” candidato sindaco a Bari che non sarà sostenuto da una lista con il simbolo di Alberto da Giussano che invece indosserà lo scudo democristiano, quello dell’Udc dell’ex alleato del centrosinistra Antonio Cassano. Inoltre, avrà in Vannacci uno dei maggiori richiami elettorali, peccato che Vannacci non abbia aderito al partito salviniano.
Generale, si sente un leghista?
«Non sono un leghista. Chi vota Vannacci, vota la mia persona non la lista o il simbolo. Matteo Salvini è stato l’unico a manifestarmi solidarietà in un momento difficile, ma con la Lega mi unisce solo la stessa visione su alcuni valori…».
Quali?
«Patria, identità nazionale, tutela della famiglia, difesa dei confini, come al Sud, esposto all’invasione dei clandestini e ne paga le conseguenze».
E cosa c’entrano questi valori con la sua candidatura al Sud?
«Nel Mezzogiorno sono valori molto sentiti. I meridionali sono tradizionalisti e tengono molto alla loro identità territoriale».
E i pugliesi che meridionali sono?
«Sono persone determinate e grandi lavoratori che dimostrano grande passione nelle cose che fanno. Se vuole posso fare anche qualche confronto tra alcune province della Puglia?»
Faccia pure!
«Beh, per la mia esperienza, i baresi sono persone molto aperte, esprimono opinioni e sono leali, mentre i leccesi è gente chiusa, taciturna e non sai mai quello che pensano veramente. Sul resto non dico».
Ma perché i pugliesi dovrebbero votarla?
«Perché sanno che di me si possono fidare. Io non sono un politico, ma un uomo d’azione che porterà in Europa le questioni che riguardano il Sud, puntando su quattro direttrici: maggiori infrastrutture, eccellenza dell’agroalimentare e sviluppo dell’industria 4.0».
Ne manca una?
«La quarta è il turismo. C’è una cosa a cui tengo in modo particolare, perché pur essendo un paracadutista sono un uomo di mare: vorrei sviluppare la nautica da diporto e quella di lusso che bene si accompagna con la tradizionale accoglienza, a esempio, dei pugliesi».
Sarà il 13 a Bari per sostenere Romito, poi il giorno dopo a Torre santa Susanna, non teme le contestazioni?
«Perché dovrei? Mi chiedo perché la gente invece di confrontarsi serenamente viene a contestare senza capire le mie ragioni? Non temo le loro critiche e rispetto le loro opinioni. E allora dico a tutti loro venite, entrate nella sala in cui sono e parliamoci con pacatezza e nel rispetto reciproco, perché il confronto è arricchimento».
Generale, tornando alle europee, avrà contro pugliesi come Antonio Decaro, cosa pensa delle vicende giudiziarie che hanno coinvolto Comune e Regione?
«Evito giudizi sulle persone e su faccende che non conosco. Faccio il mio percorso che spero possa portare il risultato sperato, ma senza andare contro qualcuno o qualcosa. Alla fine si vedrà se hanno fatto breccia le mie argomentazioni o quelle degli avversari, ma senza avvelenare i pozzi. Resto sempre un militare con regole precise».