«La Puglia ha contribuito a cambiare anche la testa del Pd. Ero stato eletto da tre giorni (nel 2015, ndr) e il segretario del partito venne a Taranto. Ero circondato da persone arrabbiate e una di queste mi dette un calcio, era arrabbiata perché il partito non rispondeva. Era così, punto e basta. Arrivavano a fare decreti che consentivano a impianti siderurgici inidonei di funzionare anche se erano pericolosi. Erano noti i miei cattivi rapporti con quel segretario (Matteo Renzi, ndr), ma abbiamo dimostrato di essere una comunità democratica con la schiena dritta anche rispetto a questioni importanti». Lo ha sottolineato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo a una convention elettorale del Pd a Taranto alla presenza del segretario nazionale Enrico Letta e al governatore della Campania Vincenzo De Luca.
«Abbiamo aperto gli occhi all’Unione europea – ha aggiunto – sul fatto che la tecnologia a ciclo integrato del carbone fosse sbagliata. Abbiamo convinto persino Draghi, che non è un politico per vocazione. La Puglia aveva lanciato un messaggio fin dai primi viaggi dei nostri tecnici a Bruxelles per evidenziare la necessità di cambiare tecnologia. Volevamo provare a cambiare radicalmente il sistema e ci hanno anche affidato il compito di redigere un parere sui mutamenti climatici in Europa».
Emiliano ha parlato della Puglia come un modello da emulare. «Siamo partiti – ha osservato – da una regione tra le più a destra d’Italia che Tatarella chiamava Emilia nera. Pochi annunci, molto lavoro, ogni giorno una prima pietra».
«Da quando abbiamo lavorato – ha chiosato Emiliano – per contribuire a mettere a punto la norma che consente di abbattere il costo lavoro nel Mezzogiorno e renderla strutturale, al nord stanno uscendo pazzi».