Era una delle sfide con i riflettori puntati quella nel collegio uninominale alla Camera di Bari. Un seggio considerato ancora in bilico dagli ultimi sondaggi trapelati prima del silenzio elettorale e su cui il centrosinistra confidava per strappare una vittoria almeno nel capoluogo pugliese puntando su un nome di prestigio: la scienziata “indipendente” Luisa Torsi. Ma anche qui a spuntarla è stata la coalizione di centrodestra, questa volta con un esponente della Lega. Con oltre il 36 per cento delle preferenze, dal consiglio regionale l’avvocato Davide Bellomo sarà presto a Roma a rappresentare la città.
Bellomo, una sfida fino all’ultimo fiato?
«Il collegio era dichiarato contendibile con il centrosinistra, invece così non è stato. Una cosa è certa: la sinistra è terza nella città del sindaco e presidente dell’Anci Antonio Decaro e del governatore Michele Emiliano. Il centrodestra ha vinto perché ha candidato persone del territorio e che per il territorio hanno sempre sudato. Possiamo dire di avere espugnato Stalingrado».
Rispetto ai risultati del 2018, la Lega però non ne esce benissimo…
«Il problema non è il confronto con il 2018. In Puglia la struttura ha retto l’urto di un voto di opinione che è andato scemando. Se dovessimo ragionare con le dovute proporzioni, non avremmo raggiunto neanche il 5,31 per cento che invece abbiamo portato a casa».
Sedere a Montecitorio vuol dire assumersi una grande responsabilità verso gli elettori e il Paese. Quali sono le priorità da affrontare?
«Il programma è lì, per la prima volta in 11 anni l’Italia avrà un governo omogeneo: non ci saranno più inciuci, non ci saranno maggioranze variabili, l’alfa e l’omega non staranno più insieme. La lega sarà al governo con il suo programma: se c’è una cosa che a Salvini non si può rimproverare è che ha sempre fatto quello che ha detto in campagna elettorale. Lo farà sicuramente anche stavolta».