Neanche il tempo di prendere fiato che Raffaele Di Mauro, candidato alla carica di sindaco del centrodestra per la città di Foggia, deve difendersi dai primi attacchi. Per il segretario provinciale di Forza Italia, già candidato alle ultime elezioni politiche, i colpi sono stati sparati all’indirizzo della sua famiglia, tirando fuori le vicende concorsuali delle sorelle Mari, moglie e cognata del candidato – e figlie dell’avvocato Carlo Mari, tra i più quotati penalisti del foro foggiano, difensore in molti processi di imputati eccellenti, – come in quello che vede coinvolto l’ex sindaco di Foggia, Franco Landella – fresche vincitrici, con merito, di un posto di lavoro in Provincia.
Ma soprattutto i suoi trascorsi da landelliano e le presunte e non meglio precisate parentele scomode. Sono tanti i veleni che già circolano nel centrodestra ai danni del candidato sindaco Raffaele Di Mauro, selezionato con fatica dal tavolo del centrodestra locale poi soppiantato da quello regionale, dov’è stata premiata la sua fedeltà a Forza Italia, partito che non aveva abbandonato dopo la diaspora dell’ex sindaco Landella verso la Lega.«Mai vista una trattativa con venti partecipanti, ognuno presente per tutelare la propria posizione personale e non quella di Foggia», è il commento di un meloniano assai deluso dal susseguirsi dei fatti, che hanno riportato in auge l’opzione del giovane azzurro, ex capogruppo del Consiglio comunale sciolto per mafia nell’agosto del 2021 e dirigente di lungo corso, oltre che presidente della Commissione cultura e Politiche sociali del comune capoluogo
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Di Antonio Garofalo15 Novembre 2024