La vicenda Edison ha aperto una frattura all’interno della maggioranza. Dopo che nel consiglio comunale di venerdì è stato votato all’unanimità l’ordine del giorno con il quale viene chiesto il riesame dell’autorizzazione interministeriale e il riesame della delibera attraverso la quale la Regione ha rilasciato l’intesa con lo Stato, il coordinatore regionale di Azione, Fabiano Amati, si scaglia contro i suoi alleati di governo cittadino. Il consigliere regionale, infatti, non ha gradito il dietro front della maggioranza, che ha abbandonato la propria mozione per sposare in toto quella delle opposizioni.
«Rischiamo di passare – dichiara Amati – per eccesso di tatticismo dal “no a tutto” al peggiore “nì a tutto”. Né carne né pesce, facendosi trasportare dalla corrente in un miscuglio dialettico senza capo nè coda. Non prendere decisioni per non prendersi responsabilità. E per non prendersi responsabilità, si arriva a sostenere la violazione delle leggi ambientali. E che in uno Stato di diritto si possa ritenere che non siano le leggi a decidere ma le suggestioni illegali di chi grida più forte, è il problema di Brindisi e di gran parte della sua classe dirigente, non solo politica».
Intanto il presidente Emiliano ha risposto che la Regione valuterà giuridicamente se sia possibile revocare un’intesa col governo, che ha comunque l’ultima parola. Sul caso del deposito la maggioranza vive da tempo fibrillazioni, per le divisioni all’interno di FdI e per la distanza tra la visione politica portata avanti da Fi e dal suo deputato D’Attis negli ultimi anni e le esternazioni contro l’Autorità portuale, il Piano regolatore portuale ed Edison degli attuali consiglieri comunali del partito azzurro. Per Amati, comunque, «il serbatoio quasi sicuramente si farà, perché sui tavoli tecnici, ove per parlare bisogna rispettare le leggi e dire cose sensate, nessuno ha il coraggio di presentarsi per dire le amenità che si ascoltano nel dibattito politico. Nei tavoli tecnici le leggi e l’ambientalismo sono pietre miliari, per cui posizioni illegali e inquinanti non sono ammesse».
Da segnalare, poi, la presa di posizione a favore dell’investimento da parte del consigliere Giampaolo D’Onofrio, eletto nella lista del Pd e adesso nel gruppo misto. Un sì netto a Edison, condiviso soltanto con i consiglieri di FdI Jacopo Sticchi e Lucia Vantaggiato, i quali hanno affermato che «niente scalfirà le loro posizioni favorevoli verso il deposito». Tuttavia, alla fine FdI ha dovuto votare la mozione che di fatto rimette tutto in discussione. Per il resto, anche tra le fila della maggioranza si sono registrati solo scetticismo e contrarietà assoluta (di Roberto Quarta e del leghista Ercole Saponaro) all’investimento.