Sono stati stanziati 30 milioni per il 2024 a sostegno delle imprese agricole colpite dalla Xylella fastidiosa. La commissione agricoltura del Senato, nell’esame del decreto in via di conversione sul settore primario, «ha approvato un emendamento a mia firma, che porterà risorse alle aziende agricole pugliesi, al fine di sostenere le imprese danneggiate dalla diffusione del batterio e attuare misure di investimento per i reimpianti e le riconversioni tramite coltivazioni di olivo resistenti, nonché per le riconversioni verso altre colture», ad annunciarlo è la senatrice di Fratelli d’Italia, Annamaria Fallucchi, che aggiunge: «la riconversione delle colture è un passo fondamentale per ridare linfa ad un’economia regionale bruscamente danneggiata. Con l’approvazione di questo emendamento, si interviene con strumenti adeguati per affrontare, dopo anni di tempo perduto il “disastro colposo” nel Salento e rilanciare la più grande fabbrica green italiana che vantava, prima dell’arrivo del batterio, ben 60 milioni di ulivi dal Gargano al Capo di Leuca».
Il decreto
Sarà un decreto del Ministero dell’economia a definire criteri e modalità di attuazione della norma, promossa dalla parlamentare pugliese. Intanto, uno dei percorsi stabiliti dall’emendamento è per l’appunto la riconversione degli uliveti infettati con cultivar inattaccabili dal batterio, come la cosiddetta Favolosa, la Lecciana e Leccino. «È un primo atto importante», sottolinea il presidente regionale di Coldiretti Puglia, Alfonso Cavallo, che plaude al lavoro delle senatrici pugliesi, ambedue di Fratelli d’Italia, Fallucchi e Maria Nocco, promotrici della norma.
La lotta all’infezione
Insieme ai reimpianti, la lotta contro un’infezione che è ormai lunga quindici anni, prevede altre azioni, come spiega sempre Cavallo: «ad oggi risultano contaminati 200 mila ettari con 21 milioni di piante, mentre il contagio è arrivato in provincia di Bari. Per questa ragione sono determinanti monitoraggio, campionamento, analisi di laboratorio e continua ricerca, considerato che non esiste ancora una cura per individuare i focolai nei primissimi stadi dell’infezione». A tal fine proprio Coldiretti, insieme a Unaprol e ai consorzi agrari ha costituito il “polo antixyllella”, per accelerare la ricostruzione degli uliveti. Un lavoro che prevede la fornitura di piante resistenti e certificate, mezzi tecnici per la lavorazione del terreno e per la gestione degli impianti, oltre alla consulenza agronomica e fitopatologica.
Il tavolo nazionale
Intanto, resta ancora in stand by richiesta di un tavolo nazionale permanente contro la Xylella chiesto più volte dagli agricoltori colpiti dal contagio. Una necessità visto che l’infezione da parte del batterio killer non è solo un problema pugliese e nemmeno soltanto italiano, visto che anche in altri Paesi del Mediterraneo a forte vocazione olivicola sono presenti focolai che distruggono ulivi così come accaduto nel Salento dove sono state sterminate piante secolari e monumentali creando un paesaggio spettrale lì dove prima c’era una suggestiva scenografia naturale.