È ancora scontro su Cassano in Consiglio regionale: «Fuori da Arpal»

Ancora frizioni nella maggioranza del centrosinistra pugliese per il cambio di casacca del direttore generale dell’Arpal, passato nelle fila di Azione in occasione delle Politiche del prossimo 25 settembre.

Quattro consiglieri, Fabiano Amati, Michele Mazzarano, Ruggiero Mennea, tutti e tre del Pd, e Antonio Tutolo (Misto), lamentano di non aver ricevuto ancora nessuna risposta sulla richiesta di portare in Consiglio al più presto la riforma dell’agenzia regionale politiche attive per il lavoro. «Siamo dispiaciuti e per questo abbiamo scritto ancora alla presidente Loredana Capone – annunciano -. Il gruppo Pd ha dichiarato la sua disponibilità a svolgere in qualsiasi momento il Consiglio regionale, ma ci dispiace il silenzio sull’argomento del presidente Emiliano, al pari degli altri partiti della maggioranza e di tutti i candidati alle elezioni politiche. Sembra insomma che sia solo nostra la necessità di mettere un po’ d’ordine in una situazione ormai insostenibile, dando finalmente prevalenza al valore della linearità e trasparenza della Pa rispetto alle tattiche politiche».

«Vorremmo sottolineare, a scanso di equivoci, quanto complice possa apparire il silenzio in una vicenda con aspetti già equivoci e discutibili», concludono i consiglieri. «È inaccettabile che il direttore generale dell’Arpal Massimo Cassano, candidato nelle liste del Terzo Polo, dichiaratamente contro il Reddito di Cittadinanza, di cui le Politiche attive del lavoro dovrebbero essere una parte fondamentale, non solo non si sia ancora dimesso dall’incarico di dg, ma non abbia avuto neanche il buongusto di sospendersi», attacca il capogruppo del M5S Gianmauro Dell’Olio.

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