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Due per mille ai partiti politici: Pd il più scelto, seguono Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle

Per il dettato della norma, introdotta dieci anni fa, si tratta di erogazioni liberali, ovvero i cittadini, o meglio i contribuenti, a partire dall'anno finanziario 2014 per l’appunto, con riferimento al precedente periodo d'imposta, hanno la possibilità di effettuare la scelta di destinare il due per mille della propria tassa sul reddito delle persone fisiche…

Per il dettato della norma, introdotta dieci anni fa, si tratta di erogazioni liberali, ovvero i cittadini, o meglio i contribuenti, a partire dall’anno finanziario 2014 per l’appunto, con riferimento al precedente periodo d’imposta, hanno la possibilità di effettuare la scelta di destinare il due per mille della propria tassa sul reddito delle persone fisiche – l’Irpef – al finanziamento di un partito politico all’atto di presentazione della propria dichiarazione dei redditi. Non a tutte le forze politiche, però, sempre secondo quanto prescrive la legge, “partecipano alla destinazione di questa aliquota i partiti che hanno trasmesso il proprio statuto alla Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici e, di conseguenza, che la Commissione stessa abbia ritenuto essere conforme alle disposizioni della norma in vigore”.

In pratica è un sistema per finanziare i partiti e i movimenti politici senza che questo comporti per i cittadini un esborso, visto che gli stessi liberamente scelgono di dire allo Stato come impiegare una piccola parte delle tasse da loro pagate. Per far questo, basta una firma su un’apposita casella nel modulo di dichiarazione dei redditi, indicando nello specifico a quale partito erogare la somma di cui si dispone.

Gli ultimi dati del Ministero dell’economia parlano di un milione e 745 mila contribuenti che hanno fatto la scelta di “finanziare la politica” su un totale di 41 milioni e mezzo di dichiarazioni dei redditi idonee alla concessione del contributo.

Quindi, solo il 4 per cento di chi fa la dichiarazione dei redditi in Italia sceglie di sostenere un partito; per quanto, pur con questa esigua partecipazione ai dirigenti politici vanno oltre 24 milioni di euro.

Ovviamente i partiti maggiori ottengono i fondi più consistenti e cioè otto milioni al Pd e quasi cinque a Fratelli d’Italia. Fermi a poco più di un milione e a uno e ottocento mila la Lega e il Movimento 5stelle.

I più ricchi, invece, cioè quelli che pagano più tasse e quindi possono destinare somme maggiori, invece, scelgono Azione e Italia Viva che a fronte del due per cento dei contribuenti ottengono più di un milione ciascuno.

Un trend rispettato anche dai pugliesi e dai lucani che partecipano al finanziamento della politica rispettivamente 61 mila e 9,5 mila contribuenti su un totale di due milioni e mezzo e 372 mila dichiarazioni dei redditi. Di questi, quasi 15 mila scelgono nelle due regioni FdI e 14 mila il Movimento 5stelle, mentre sono oltre 18 mila quanti indicano il partito democratico.

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