Dopo le elezioni il cambio all’Arpal: Cassano sempre più in bilico

Massimo Cassano ha le ore contate alla guida di Arpal, l’agenzia regionale per il lavoro di cui è direttore generale. Dopo settimane di rinvii e di stand by, ieri la presidente del Consiglio regionale, Loredana Capone, ha convocato per domani la conferenza dei capigruppo per programmare i lavori dei prossimi consigli.

Durante la riunione si discuterà anche quando inserire all’ordine del giorno la proposta di legge di riforma dell’Agenzia per la promozione delle politiche attive (Arpal) che, se approvata, comporterebbe la decadenza dal ruolo di direttore generale dell’ex sottosegretario, candidato alle politiche sotto i simboli Azione e Italia Viva di Renzi e Calenda.

La data del consiglio sarà fissata quasi certamente dopo il 25 settembre per evitare polemiche elettorali. Anche se l’opposizione potrebbe chiedere una seduta urgente già per i prossimi giorni. A far deflagrare il caso Cassano nelle scorse settimane è stato l’annuncio della sua candidatura e l’abbandono dell’alleanza regionale di centrosinistra guidata dal presidente Emiliano.

Un temporale estivo accompagnato da un vespaio di polemiche ed un fronte di guerra interno nella maggioranza regionale dilaniata dalla partita delle candidature di quei giorni. Cassano, però, ha ignorato gli attacchi ed è andato avanti per la sua strada rispedendo al mittente l’invito a dimettersi rivoltogli da più parti e, anzi, ha continuato a lavorare a ferragosto in un’agenzia che ha nella sua mission la distribuzione di posti di lavoro. Successivamente, però, si è messo in aspettativa e dal primo settembre non è tornato in ufficio evidentemente per evitare ulteriori contestazioni e polemiche elettorali. La proposta di legge per destituirlo, lo ricordiamo, era stata depositata due mesi fa da alcuni consiglieri del Pd, primo firmatario Fabiano Amati, ma la discussione e l’approvazione in aula è più volte saltata.

In particolare l’assessore al lavoro Sebastiano Leo nell’ultima seduta chiese ed ottenne un voto favorevole a sospendere l’esame per approfondire alcuni aspetti come il passaggio dell’agenzia all’assessorato. Una richiesta sorprendente considerando che l’assessore salentino era da tempo in rotta di collisione con Cassano e aveva sponsorizzato il riordino dell’Arpal. Adesso, però, i tempi della politica sembrano essere maturi in quanto i partiti di maggioranza ed opposizione hanno ormai un accordo sul siluramento del manager aspramente contestato negli anni scorsi da Fratelli d’Italia e dalla minoranza, ma sempre difeso dal presidente Emiliano, anche lui stavolta concorde nel dividere le strade.

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