La regione Puglia corre ai ripari per l’ingaggio illegittimo con consulenze esterne dei tecnici deputati al monitoraggio anti Xylella da parte di Arif, l’agenzia dei forestali.
Una doccia scozzese recapitata nei giorni scorsi dalla Corte dei Conti che ha bacchettato l’agenzia per le procedure di selezione seguite, l’assenza di trasparenza, il ricorso all’esterno in presenza di oltre 1000 dipendenti all’interno oltre che i criteri di selezione e le regole d’ingaggio. Nel mirino una platea di 160 tecnici esterni assunti dal 2016 in poi, fino al 2022, con un compenso di circa diecimila euro per tre mesi di lavoro (costo complessivo contestato 1,7 milioni di euro) di raccolta di campioni di ulivi dai campi agricoli e l’invio ai laboratori di analisi per i successivi esami.
Di qui il vertice d’urgenza tenuto ieri all’assessorato all’agricoltura per individuare una soluzione al richiamo dei giudici che hanno inviato il fascicolo alla Procura generale della Corte dei Conti per le valutazioni del caso e, forse, di successive condanne sul versante patrimoniale.
Il direttore generale di Arif, dottor Francesco Ferrano, chiarisce che «l’agenzia si adeguerà al richiamo e alle osservazioni formulata dalla sezione di controllo della Corte dei Conti». A breve saranno riviste le regole d’ingaggio per i tecnici anti Xylella, anche se sul punto Ferraro ci tiene a puntualizzare una serie di aspetti.
«Il percorso che abbiamo seguito per assumere i tecnici con consulenze esterne non è mai stato cambiato dal 2016 e rispetta in pieno le indicazioni ricevute dalla presidenza regionale e da una delibera in cui sono stati stabiliti passo passo tutti i passaggi». Ma allora come si spiegano le censure della Corte? «In realtà – chiarisce Ferraro – si tratta di una delibera in cui si chiede di affrontare il problema ed individuare una soluzione, non esiste tecnicamente una condanna che arriverebbe solo se non diamo soluzioni».
In particolare la Corte dei Conti richiama la circostanza che d’ora in poi la questione Xylella fastidiosa va al momento trattata non più come un’emergenza, ma un evento eccezionale da fronteggiare. In compenso i 160 tecnici sono scaduti ed hanno ricevuto lo stipendio pattuito, mentre per il futuro l’Arif dovrà adottare un nuovo tipo di selezione per garantire i controlli negli uliveti che, tuttavia, proseguono spediti. Fra le alternative emerse ieri al tavolo tecnico c’è la possibilità di ingaggiare il personale per il monitoraggio dalle agenzie interinali. Ma il rimedio potrebbe rivelarsi peggiore del male considerando che i costi verrebbero raddoppiati, nel caso specifico 3,4 milioni di euro anziché 1,7.