In Italia ogni anno 3,5 milioni di persone si ammalano di tumore, ma di questi almeno un milione guarisce, secondo i dati del Ministero della Salute, grazie alla ricerca scientifica e quindi alle nuove terapie.
«Ma per questo milione di italiani è decisamente più facile guarire dal cancro piuttosto che “guarire” dalla burocrazia che impedisce di poter continuare a vivere senza dover affrontare ostacoli e discriminazioni dovuti ad una sorta di pregiudizio sociale che impedirebbe agli stessi, di accedere ad alcuni servizi fra cui quelli finanziari, tanto da determinare difficoltà nell’accesso alla stipula di assicurazioni o mutui». Lo afferma il vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale della Puglia, Renato Perrini di Fratelli d’Italia.
Il gruppo consiliare, composto anche dal presidente Francesco Ventola e dai consiglieri Luigi Caroli, Giannicola De Leonardis, Antonio Gabellone, e Michele Picaro, riprendono quanto affermato dalla segretaria generale della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (Favo), Elisabetta Iannelli, «che ha evidenziato come queste persone sarebbero discriminate nell’accesso ai servizi finanziari perché avrebbero difficoltà a sottoscrivere o mantenere sia una copertura assicurativa per le malattie, sia una polizza vita per il caso di morte, spesso richiesta come garanzia accessoria e, quindi, in sostanza, conditio sine qua non per accendere un mutuo. Insomma, avere avuto un cancro, anche per chi lo abbia superato, è un fatto della storia personale che potrebbe ritornare rilevante qualora si volesse accedere a una polizza o un mutuo perché, se non dichiarato al momento della sottoscrizione, in caso di sinistro, la compagnia potrebbe rifiutare di pagare la prestazione assicurativa affermando che il rischio fosse alterato».
L’ex malato di cancro, sottolinea Perrini, «si troverebbe nella difficile condizione di non sapere se dover dichiarare la pregressa patologia, con la possibilità di vedersi rifiutata la sottoscrizione della polizza, oppure di omettere di essere stato malato, con il rischio poi di vedersi negare, a causa dell’omissione, la prestazione assicurativa per cui ha pagato i relativi premi».
I consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, salutano «con favore l’avvio della discussione in Commissione Affari sociali della Camera delle “disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche”. Per contribuire al dibattito come gruppo regionale di Fratelli d’Italia, e in attesa di un provvedimento legislativo nazionale – scrive Perrini -, abbiamo voluto presentare una mozione al governo Emiliano perché venga istituito un comitato di monitoraggio con il compito di valutare le pratiche discriminatorie e vengano adottate tutte le iniziative necessarie per sensibilizzare, nel limite delle proprie competenze e con apposite campagne di informazione, la popolazione alla cultura della “guarigione dal cancro”, nonché ad adottare iniziative normative volte al riconoscimento giuridico di una “guarigione dal cancro”».