Dimensionamento, arriva il piano. La Regione taglia 44 dirigenze ma “risparmia” le scuole superiori

Il Piano di dimensionamento scolastico per il 2024/25 è stato definito dalla Giunta pugliese. Nel documento, che attua le disposizioni contenute nella Finanziaria 2023, è disegnato l’assetto della rete scolastica e l’aggiornamento dell’offerta formativa per le scuole superiori. Tagliate 44 dirigenze anziché 58, come previsto in un primo momento. Per il prossimo anno i tagli alle autonomie riguarderanno essenzialmente il primo ciclo di istruzione. Sono, infatti, solo tre gli accorpamenti per il secondo ciclo e interessano Foggia, Taranto e Brindisi.

Il Piano, parzialmente rimodulato rispetto a quello elaborato ad agosto, recepisce il parere sugli accorpamenti delle superiori arrivato dalle Province e da Città metropolitana di Bari nei giorni scorsi su sollecitazione della Regione. Acquisisce, inoltre, le modifiche contenute nel Milleproroghe approvato ieri in Consiglio dei ministri. Al comma cinque, infatti, il provvedimento autorizza, solo per il 2024/25, l’attivazione di un numero di autonomie scolastiche incrementato di 2,5 punti percentuali rispetto al numero concesso dal decreto 127/2023. In Puglia, quindi, sono autorizzate 583 autonomie (14 in più di quelle inizialmente previste) con pari incremento del contingente organico in termini di dirigenti scolastici e dirigenti dei servizi generali ed amministrativi

«In assenza di alternative è stato preferibile consegnare ai pugliesi la scelta meno dolorosa e più sensata, piuttosto che far tagliare da altri», ha dichiarato dopo l’ok della Giunta l’assessore regionale all’Istruzione, Formazione e Lavoro, Sebastiano Leo. «Lo porteremo in Giunta entro fine anno», aveva assicurato nei giorni scorsi. L’ha fatto, senza usufruire della proroga del termine ultimo di presentazione che MIlleproroghe ha spostato al 5 gennaio prossimo.

Le sigle della scuola ribadiscono, però, la loro contrarietà a un progetto che è nato già «viziato in origine». «Non comprendiamo perché non mettere mano da subito al secondo grado di istruzione, dove l’utenza è già scolarizzata e quindi più gestibile dal punto di vista della sicurezza. Si è voluto iniziare da infanzia, primaria e media ma, al massimo, andava fatto il contrario: più Iiss e meno Ic», dice il segretario regionale di Snals/Confsal Puglia, Vito Masciale, ricordando anche che le scuole superiori godono di un margine più largo nell’assegnazione dei collaboratori scolastici (in proporzione al numero degli iscritti).

Secondo Ezio Falco di Flc Cgil non c’è «nessuna vera attenuazione del dimensionamento scolastico e del suo impatto sulla scuola pugliese». Il sindacalista esorta poi Regione Puglia a «cogliere il piccolo, temporaneo spazio, apertosi per il solo 2024/25, per lenire i danni che si abbatteranno con perdita di organici di personale docente e Ata e di funzionamento generale del sistema regionale di istruzione».

In realtà, il Piano approvato in Giunta sancisce un piccolo risultato portato a casa dai sindacati: per alcune situazioni più critiche Regione ha fatto dietrofront. Acquaviva delle Fonti, per esempio, che rischiava di avere un istituto di 1.758 alunni, mantiene l’assetto attuale. Stesse sorti per Castellana Grotte e Polignano. Confermato, invece, l’accorpamento di due scuole del primo ciclo a Casamassima, che si fondono in un comprensivo di 1.794 iscritti. La provincia più colpita dai tagli è quella di Bari.

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