In dirittura d’arrivo la procedura per licenziare i direttori generali delle aziende sanitarie pugliesi non in regola con la spesa farmaceutica. Un percorso avviato a fine luglio per dare applicazione alla cosiddetta legge Amati approvata nel 2022 che prevede la decadenza automatica per i manager sanitari che non rispettano i tetti di spesa fissati ogni anno a livello regionale. Il capo dipartimento sanità Vito Montanaro ha inviato le contestazioni disciplinari ai sei manager che rischiano il posto. Ovvero le Asl di Bari, Bat, Taranto, Lecce e Foggia che hanno sforato i tetti di spesa per una cifra vicina ai 200 milioni di euro.
I casi critici
Le posizioni più critiche restano in capo al direttore generale Gregorio Colacicco a Taranto e della collega Tiziana Dimatteo nella Bat che a differenza dei loro colleghi hanno sforato non solo i tetti per i farmaci ospedalieri, ma anche quelli fissati per le farmacie convenzionate, vincolo per la prima volta nella storia rispettato dal resto delle aziende sanitarie. Non correranno rischi, invece, quattro manager: l’ex dg del Policlinico di Bari, dottor Giovanni Migliore, l’unica azienda in regola, il collega Maurizio Denuccio della Asl Brindisi non punibile in quanto commissariato nel 2023, i direttori degli Ircc De Bellis ed Oncologico, dottor Tommaso Stallone e dottor Alessandro Delledonne, esclusi per legge dalla valutazione. A breve, dunque, la giunta regionale esaminerà la relazione dell’assessorato alla salute, una sorta di pagella con promossi e bocciati.
La tagliola
Tutto dipenderà dalle controdeduzioni depositate il due settembre. Secondo i ben informati alla fine tutti i Dg sotto osservazione riusciranno a farla franca e a salvarsi dalla tagliola del licenziamento. Una soluzione per certi versi obbligata da una considerazione di buon senso. I sei Dg, in sostanza, scadranno tutti fra la fine del 2024 e l’inizio del 2025. Che senso ha infliggere la multa a fine mandato con pochi mesi ancora da concludere? Una “forzatura” che rischia di aprire pericolosi contenziosi dinanzi al giudice del lavoro e la possibilità di risarcimenti a carico della regione Puglia. Da qui la decisione -attesa nella prossima seduta di giunta- di varare una sorta di “sanatoria” per i manager impartendo loro precise istruzioni sul contenimento della spesa farmaceutica. Tuttavia la decisione finale sarà adottata dalla giunta regionale con l’ultima parola affidata, trattandosi di nomine fiduciarie, al governatore Emiliano.