Definanziamento del Fondo di perequazione infrastrutturale, Emiliano: «Contraddizione insopportabile»

«L’eliminazione del Fondo [di perequazione, n.d.r.] contraddice l’indirizzo politico del Governo, che ha sostenuto fortemente il progetto dell’autonomia differenziata, e priva anche la procedura di individuazione dei Lep in corso della possibilità di effettuare operazioni consistenti di perequazione, visto che il Fondo ammontava a 4 miliardi e 600 milioni». Ad affermarlo è il governatore pugliese Michele Emiliano durante la discussione, in sede di Conferenza delle Regioni, sul definanziamento del Fondo di perequazione infrastrutturale.

Fondo che, ha ricordato Emiliano, «era stato collegato in passato con il progetto di autonomia differenziata, al fine di consentire la partenza del processo dopo un intervento nel settore degli ospedali, delle scuole, del sistema idrico e della mobilità, dove si riteneva ci fossero dei delta di infrastrutturazione».

Così, ha aggiunto, «si sarebbe evitato il fenomeno scontato del differenziale Nord-Sud ma anche quello tra centri urbani e periferie».

Dopo il definanziamento del Fondo di perequazione, dunque, Emiliano ha proposto alla Conferenza di richiedere il suo «immediato ripristino nelle proporzioni in cui era stato definito, come primo step per consentire a tutte le regioni di iniziare il processo di autonomia differenziata partendo dallo stesso livello».

Con l’approvazione dell’autonomia differenziata, ha precisato Emiliano, «al di là del fatto che ci riserviamo ogni iniziativa politica o referendaria di altra natura, è evidente che noi all’interno del disegno complessivo dell’autonomia siamo obbligati in modo razionale a comportarci di conseguenza».

Rivolgendosi poi ai presidenti di Regione favorevoli all’autonomia differenziata, il governatore pugliese ha detto «che una presa di posizione nitida su questo punto darebbe legittimità alla loro posizione anziché negarla, perché eliminare il Fondo di perequazione è una contraddizione insopportabile, si ha l’impressione di essere presi in giro rispetto a ciò che si è detto, cioè che l’autonomia debba servire a colmare i delta di sviluppo tra zone più e meno progredite del Paese a livello infrastrutturale».

Il presidente della Regione Puglia ha infine ricordato che «dovremmo mettere mani all’individuazione dei criteri di ripartizione del Fondo per le somme residue e, laddove fosse ripristinato, avere dei criteri nei quattro settori in maniera concordata».

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