Def, Turco (M5S): «È un governo taglia e svendi, il Superbonus è solo un alibi» – VIDEO

«Il Governo non ha avuto il coraggio, prima delle europee, di dire agli italiani che arriveranno tagli e tasse. Un grazie va rivolto al ministro Giorgetti, perché finalmente nelle audizioni ha detto qual è la politica economica del Governo, qual è la linea economica che il Governo intende seguire». Lo ha detto il senatore Mario Turco, vicepresidente del Movimento 5 stelle, durante la dichiarazione di voto a palazzo Madama sul Def.

Turco ha sottolineato che «il Superbonus non c’entra assolutamente nulla. È solo una politica di austerità alla cui base c’è il neoliberismo, con la sua politica restrittiva, con la crescita zero, con il processo di privatizzazione e svendita di alcuni asset strategici, con la precarizzazione del lavoro, con l’impoverimento del lavoro, con uno Stato sociale ridotto ai minimi termini. Con questo approccio si stanno compromettendo le future generazioni, con il risultato di far ritornare il Paese nella trappola del debito, che abbiamo vissuto per decenni. Il Governo dovrà anche spiegare al Paese che ha già programmato una riduzione forte della spesa primaria 2024-2027 di circa 70 miliardi di euro, perché questa passerà dal 47,2 al 44% del Pil».

Nell’ambito dello scenario prefigurato nel Def, ha proseguito Turco, «noi ci chiediamo come farà il Governo a finanziare la riforma della non autosufficienza, i livelli essenziali nel sociale e nella sanità, la riforma fiscale, la flat tax, il superamento della legge Fornero, l’abolizione delle accise sulla benzina: tutte promesse al vento. Anche in questo caso, però, il Governo Meloni ricorre al solito alibi del Superbonus. Semplicemente ridicolo. La realtà è che il Governo ha solo a cuore la questione salariale, ma con molta “moderazione”, come è testualmente scritto nel Def. Qui forse qualcuno dimentica che abbiamo i salari più bassi d’Europa, che sono fermi da oltre trent’anni. Attenzione, però: c’è il tema dell’inflazione, ecco perché i salari non possono aumentare. Forse si dimentica che quella di oggi è un’inflazione da costi di approvvigionamento, ma soprattutto da profitti che non avete avuto il coraggio di tassare», ha concluso.

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